Un censimento per sapere quanti sono e dove si trovano gli immobili commerciali e artigianali attualmente sfitti ad Asti: è questa la base da cui vuole partire l’assessore al Commercio Loretta Bologna per studiare un piano di sgravi fiscali su Imu e Tari rivolto ai proprietari disposti ad affittare a canoni calmierati. L’annuncio è arrivato nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, in risposta a un’interrogazione del consigliere Roberto Migliasso, esponente della lista Prendiamoci cura di Asti.
La fotografia del commercio che cambia
Secondo Migliasso, "da anni il commercio astigiano è in difficoltà: basta fare due passi tra le vie del centro e nei quartieri per notare le continue serrande abbassate". Una crisi strutturale, che non risparmia quasi nessuna zona della città. Da qui la richiesta di fare chiarezza sul futuro del settore e soprattutto sull’uso dei fondi regionali non ancora distribuiti, in particolare i 169 mila euro di surplus legati al bando per i distretti del commercio.
Progetti in arrivo, dai bagni pubblici al mercato
Bologna ha rassicurato sul fatto che l’erogazione è "in via di definizione", spiegando che l’investimento riguarderà soprattutto piazza del Palio e piazza Catena. In programma ci sono nuovi impianti elettrici per agevolare il lavoro degli ambulanti del mercato, la risistemazione dei servizi igienici e interventi di decoro urbano. L’obiettivo? Rendere più accogliente e funzionale quello che Bologna definisce "il salotto della città".
Sgravi, ma con criterio
Per quanto riguarda l’idea di agevolare i proprietari di locali sfitti, l’assessora ha sottolineato che "serve prima di tutto una fotografia aggiornata della situazione". Per questo, ha annunciato l’avvio a breve del censimento degli spazi vuoti, con il coinvolgimento delle associazioni immobiliari, così da costruire un piano concreto basato su numeri reali. "Solo sapendo quanti sono e dove si trovano possiamo immaginare interventi mirati e proporre soluzioni davvero sostenibili".
L’online è un’opportunità, non solo una minaccia
Sul tema più ampio della crisi del commercio, Bologna ha indicato nella diffusione dell’e-commerce una delle maggiori sfide. Ma Migliasso ha invitato a non demonizzare l’online, sottolineando che "molti negozi di Asti hanno saputo reinventarsi proprio grazie al web, un canale che può essere alleato e non solo avversario del commercio di prossimità".
Frazioni e prossimità, l’appello a non dimenticare nessuno
Un’altra sollecitazione è arrivata da Migliasso sulle frazioni astigiane, troppo spesso trascurate. "Non esistono solo i negozi del centro storico, ma anche piccole realtà che resistono con fatica nei borghi e nei quartieri più periferici", ha detto, chiedendo che i futuri bandi e i progetti includano anche queste aree.
Asti si prepara quindi a mappare il proprio patrimonio immobiliare commerciale, con l’ambizione di trasformare gli spazi vuoti in nuove opportunità. Un piccolo passo, forse, ma concreto, per ridare fiato a un settore che, tra bollette, affitti e concorrenza digitale, ha urgente bisogno di risposte.