Attualità - 25 giugno 2025, 10:48

Asti, si va verso uno sconto su Imu e Tari per chi affitta i locali sfitti

A breve partirà un censimento degli immobili commerciali per rilanciare il commercio di prossimità

Oro nero, una dei tanti esempi di recenti chiusure ad Asti (Merphefoto)

Oro nero, una dei tanti esempi di recenti chiusure ad Asti (Merphefoto)

Un censimento per sapere quanti sono e dove si trovano gli immobili commerciali e artigianali attualmente sfitti ad Asti: è questa la base da cui vuole partire l’assessore al Commercio Loretta Bologna per studiare un piano di sgravi fiscali su Imu e Tari rivolto ai proprietari disposti ad affittare a canoni calmierati. L’annuncio è arrivato nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, in risposta a un’interrogazione del consigliere Roberto Migliasso, esponente della lista Prendiamoci cura di Asti.

La fotografia del commercio che cambia

Secondo Migliasso, "da anni il commercio astigiano è in difficoltà: basta fare due passi tra le vie del centro e nei quartieri per notare le continue serrande abbassate". Una crisi strutturale, che non risparmia quasi nessuna zona della città. Da qui la richiesta di fare chiarezza sul futuro del settore e soprattutto sull’uso dei fondi regionali non ancora distribuiti, in particolare i 169 mila euro di surplus legati al bando per i distretti del commercio.

Progetti in arrivo, dai bagni pubblici al mercato

Bologna ha rassicurato sul fatto che l’erogazione è "in via di definizione", spiegando che l’investimento riguarderà soprattutto piazza del Palio e piazza Catena. In programma ci sono nuovi impianti elettrici per agevolare il lavoro degli ambulanti del mercato, la risistemazione dei servizi igienici e interventi di decoro urbano. L’obiettivo? Rendere più accogliente e funzionale quello che Bologna definisce "il salotto della città".

Sgravi, ma con criterio

Per quanto riguarda l’idea di agevolare i proprietari di locali sfitti, l’assessora ha sottolineato che "serve prima di tutto una fotografia aggiornata della situazione". Per questo, ha annunciato l’avvio a breve del censimento degli spazi vuoti, con il coinvolgimento delle associazioni immobiliari, così da costruire un piano concreto basato su numeri reali. "Solo sapendo quanti sono e dove si trovano possiamo immaginare interventi mirati e proporre soluzioni davvero sostenibili".

L’online è un’opportunità, non solo una minaccia

Sul tema più ampio della crisi del commercio, Bologna ha indicato nella diffusione dell’e-commerce una delle maggiori sfide. Ma Migliasso ha invitato a non demonizzare l’online, sottolineando che "molti negozi di Asti hanno saputo reinventarsi proprio grazie al web, un canale che può essere alleato e non solo avversario del commercio di prossimità".

Frazioni e prossimità, l’appello a non dimenticare nessuno

Un’altra sollecitazione è arrivata da Migliasso sulle frazioni astigiane, troppo spesso trascurate. "Non esistono solo i negozi del centro storico, ma anche piccole realtà che resistono con fatica nei borghi e nei quartieri più periferici", ha detto, chiedendo che i futuri bandi e i progetti includano anche queste aree.

Asti si prepara quindi a mappare il proprio patrimonio immobiliare commerciale, con l’ambizione di trasformare gli spazi vuoti in nuove opportunità. Un piccolo passo, forse, ma concreto, per ridare fiato a un settore che, tra bollette, affitti e concorrenza digitale, ha urgente bisogno di risposte.

Alessandro Franco

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