Attualità - 26 giugno 2025, 11:38

Utea, l’università che non invecchia mai: ecco i corsi 2025-2026 tra cultura, socialità e novità digitali

Dalla moda medievale all’intelligenza artificiale, sei mesi di lavoro e tanta passione per un’offerta formativa che cresce: oltre 150 proposte tra laboratori, conferenze, lingue e corsi innovativi.

Le foto del servizio sono di Efrem Zanchettin

Le foto del servizio sono di Efrem Zanchettin

 otto“Per noi il libro dei corsi è il giro di boa”, ha detto con il suo stile inconfondibile il presidente Pier Giorgio Bricchi, aprendo con ironia e affetto la conferenza stampa di presentazione dei corsi Utea per l’anno accademico 2025-2026. E in effetti quel volume – che il presidente si rifiuta di chiamare libretto – è molto più di un semplice elenco di lezioni: è il frutto di sei mesi di lavoro certosino, un manifesto di cultura, impegno civile e socialità.

Una macchina che funziona (grazie al volontariato)

L’Utea, Università delle tre età di Asti, è una macchina complessa, alimentata da passione e volontariato. “Nessuno percepisce un euro”, ha ricordato con forza Bricchi, sottolineando lo sforzo dei collaboratori, “che si fanno i nquattro”, per tenere viva un’offerta culturale che si rinnova e cresce. L’energia dell’intervento del presidente ha fatto da cornice a un momento di gratitudine verso chi – dal comitato direttivo agli operatori tecnici, ai docenti e ai corsisti – contribuisce a rendere l’Utea uno dei cuori pulsanti della cultura cittadina.

150 corsi, una regia complessa

Dietro quei 150 corsi che ogni anno animano il calendario dell’Utea c’è un lavoro intenso, spesso invisibile ma fondamentale. La direttrice dei corsi Francesca Ragusa lo ha spiegato con concretezza: “Quando ad aprile è chiuso il libretto corsi, non puoi più inserire nulla. Ma la gente spesso non lo sa. Dietro ci sono sei mesi di lavoro e una mole enorme di incastri tra date, sedi e docenti”.

La costruzione dell’offerta formativa non è un semplice copia-incolla di titoli e orari. Ogni corso deve trovare spazio, evitare sovrapposizioni, adattarsi alle disponibilità delle sedi e degli insegnanti. Quest’anno, per esempio, si è dovuto ripensare l’intera programmazione per evitare accavallamenti con le festività e sconfinamenti a luglio. Il risultato? 

Un calendario più fluido, ottenuto rimuovendo alcune diciture standardizzate e riscrivendo a mano ogni dettaglio. Una vera e propria opera di regia culturale, fatta di pazienza, competenze organizzative e, soprattutto, dedizione.

Le novità del 2025-2026

Tante le novità. Dalla storia della moda e dell’abbigliamento medievale – “in un anno speciale per il Palio e per il Medioevo” – al ritorno del corso di sociologia della coscienza e medicina dell’essere con Don Berzano, finalmente di nuovo in città dopo un anno di assenza per impegni parigini.

Grande attenzione anche al digitale, con il potenziamento del corso Non solo intelligenza artificiale: vivere e comprendere l’era digitale”. 

Tra i laboratori, spiccano dizione e uso della voce, avvicinamento allo strumento musicale, yoga della risata e tanta attività motoria, dal sabato sera al relax serale. C’è anche una vera e propria “moda Sinner” "facendo il pieno di corsi di tennis”, scherzano dal direttivo.

Sedi, iscrizioni e piccoli aumenti

Angela Motta, tesoriera e volto storico dell’associazione, ha aggiornato i presenti sulle novità logistiche ed economiche: “Non saremo più in Provincia, ma rafforziamo la sede all’Astiss. Continueremo con La Terrazza 7 per i laboratori e manteniamo attive tutte le nostre collaborazioni, in primis quella con il Liceo Scientifico per i corsi di lingue”.

Per far fronte all’aumento dei costi e al desiderio di mantenere la qualità dell’offerta, la quota associativa salirà a 30 euro: “Un piccolo ritocco dopo molti anni, ma necessario, considerando che i docenti e le sedi le paghiamo tutte, e che abbiamo mantenuto anche l’offerta online post Covid”.

Cultura, viaggi e primavera

Da quest’anno, per la prima volta,  c’è l’inserto dedicato ai viaggi culturali, curato dalla vicepresidente Giulia Franco. Proseguono anche le varie collaborazioni già in essere, e forse per il 2026-2027 già si pensa ad una nuova con la Fondazione Goria. E poi ci sarà la festa di primavera, che nel 2026 farà tappa a Tigliole, con tanto di piantumazione dell’albero, simbolo dell’Utea che cresce.

L’Utea di Asti non è solo un contenitore di corsi. È un laboratorio di cittadinanza attiva, un luogo dove volontariato, educazione permanente e inclusione camminano insieme. “Funzioniamo come una piccola comunità d’eccellenza”, ha concluso Ragusa. 

E per aprire idealmente questa nuova stagione, l’Utea ha voluto regalare un piccolo evento simbolico: il concerto del Coro delle Voci Bianche del Teatro Regio, che si terrà giovedì 3 ottobre al Teatro Alfieri, aperto a soci e simpatizzanti. 

I corsi inizieranno il 13 ottobre. Il libro corsi è consultabile anche su www.utea.it. Per informazioni 0141-437247 o sulla pagina Facebook Utea Asti. 

Alessandro Franco

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU