Vacanze Astigiane - 26 giugno 2025, 18:00

Vacanze Astigiane tra feste, castelli e grotte

Invito in quattro luoghi dell’Astigiano carichi di storia e bellezza, itinerario per il prossimo fine settimana, in occasione del gustoso contorno di due feste patronali

Villa San Secondo

Villa San Secondo

Tra il tanto da fare e da vedere nell’Astigiano in queste prime giornate estive, per il prossimo fine settimana non ho dubbi, si va a Nord, in un itinerario che tocca Villa San Secondo, Rinco, frazione di Montechiaro d’Asti, Mombarone e Serravalle d’Asti. Itinerario incentrato su due feste patronali, due castelli, due villenove e qualche grotta scavata nel tufo per farne casa. 

Comincerei, già domani sera, venerdì 27 giugno, a Villa San Secondo. Ci ero capitato, quasi per caso, l’anno scorso, ma che bella festa. Festa di arrosticini e cocktail, in un borgo bellissimo, antica villanova astesana, sorta nel 1296 in seguito alla rivolta di 113 famiglie da uno dei signorotti locali. Il suo primo riconoscimento formale è in una convenzione stipulata nel 1304 con il Comune di Asti. Quella sera il suol fascino era arricchito dai molti presenti. Bello vedere i nostri paesi pieni di gente in festa. E che dire degli arrosticini? Esplosioni di piacere che non vedo perché farmi mancare anche domani. Festa patronale organizzata dalla locale Pro Loco, che continua sabato e domenica sera, con musica e altre delizie per il palato. Attorno, l'accogliente borgo da vivere nel suo caratteristico centro storico, disposto a spirale intorno all'elegante parrocchiale settecentesca, dedicata ai santi Matteo e Secondo, che conserva una tela attribuita a Guglielmo Caccia, e un ciclo di affreschi, opera di Luigi Morgari, maestro torinese, noto nell’Ottocento per la sua abilità a ritrarre soggetti religiosi. Il nucleo nobile dell’abitato è contenuto da alti muraglioni, a cui si accede attraverso una porta delimitata da un arco settecentesco. Al posto del castello vi è oggi la piccola Chiesa della Madonna delle Grazie, eretta nel 1632 e rimaneggiata nell’Ottocento. Il paese vanta, tra gli edifici degni di nota, il Palazzo del Municipio, dei primi dell’Ottocento e le case signorili, Salsa, Giacosa, Perrucati. 

Arrivaste da fuori porta suggerisco di fermarvi a dormire a Rinco, frazione di Montechiaro d’Asti non lontana da Villa San Secondo. Dormire, o almeno provarci, nel suo castello, struttura castellana residenziale del 1646, egregiamente ristrutturata, di recente, sotto il controllo della soprintendenza ai beni culturali, essendo il castello di interesse nazionale per Regio decreto del 9 aprile 1927. Oggi potete provare a prenotare una notte o due su Airbnbn, residenza di lusso dai saloni impreziositi con importanti affreschi e decorazioni a grottesche che si abbinano magnificamente al grande giardino con piscina e moderni servizi per gli ospiti. Le prime documentazioni scritte di Rinco risalgono al 981. Vi sorgono due castelli: il primo edificato nel trecento accanto ad una torre del millecento, maniero ritenuto troppo "militare" per giustificare, ce ne fosse stato bisogno, la costruzione di un adiacente grande “castello-palazzo” per ospitare la famiglia del conte di Rinco.

Sabato potreste spostarvi pochi chilometri verso sud, fino a Serravalle d’Asti, seconda villanova di tour. Oltre al suo castello, due gustosi motivi in più per farci un giro: i fantastici Fioroni di L'Antico Sapore di Pane, tra Sessant e Serravalle, sulla provinciale da Asti, e le spettacolari carni nell'agrimacelleria dell'azienda agricola La Valle. Sapori del territorio che ci aspettano nel prossimo fine settimana, in occasione della festa patronale del posto. Serravalle d’Asti, ora frazione del capoluogo, fu tra le prime comunità a cogliere il supporto di Asti per affrancarsi dal signore del luogo. Nasce infatti prima della fine del XII secolo. Oggi il borgo è ancora protetto dall'antico castello Belvedere, imponente costruzione, posta su un'altura. che domina tutta la vallata. Un tempo si specchiava nelle azzurre acque dell'omonimo laghetto, ormai in secca, al centro del quale "galleggia" un'isoletta. Sulla piccola superficie c'è una statua. La leggenda narra che il grazioso personaggio femminile raffigurato fosse una giovane domestica di nome Ninetta, che in tempi antichi prestava servizio presso il castello. Ninetta, innamorata del signore del luogo, si suicidò nelle acque del lago, poiché non ricambiata. 

Non lontano e a pochi passi da Mombarone, altra frazione del Comune di Asti, sorge una versione di centro abitato, più antica e inaspettata: le case grotta, strutture scavate nella roccia. La loro costruzione risale a diversi secoli fa, ma erano abitate fino ai primi decenni del Novecento. Grotte scavate nel tufo rese delle vere e proprie case, tangibili esempi di antico vivere rurale. Sistemazioni indubbiamente spartane, che non erano solo abitazioni, con stalle e anche una locanda, oggi sistemata scenograficamente in replica al passato. Visitarle è un’esperienza unica, immersione tra natura e storia che è gran finale di gita nell’Astigiano

Davide Palazzetti


Quando vieni ad Asti non perderti:
- La Torre Comentina e la boutique di eccellenze enogastronomiche Tomedo: https://www.tomedo.it
- Tenuta Il Capitolo, antica dimora di fine 800, azienda agricola e location per eventi : https://www.tenutailcapitolo.it
- Complesso di San Pietro, a due passi dalla sede di Mangiaben con il suo e-commerce: https://www.mangiaben.com

Vuoi essere inserito nella lista dei luoghi astigiani da non perdere? Scrivi a info@lavocediasti.it

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU