Attualità - 30 giugno 2025, 15:22

Stop alle chiamate truffa: l'Italia si blinda contro lo spoofing telefonico

Dal 19 agosto scatta il primo filtro contro i numeri falsi. A novembre arriva la protezione completa anche per i cellulari

Stop alle chiamate truffa: l'Italia si blinda contro lo spoofing telefonico

L'Italia si prepara a dire basta alle fastidiose e pericolose chiamate spam che utilizzano numeri di telefono falsi. Dal 19 agosto prossimo entrerà in vigore il primo sistema di blocco nazionale contro lo spoofing telefonico, la tecnica utilizzata dai call center molesti e dai truffatori per mascherare la propria identità dietro numeri italiani inesistenti o rubati.

La svolta arriva grazie a una delibera dell'AGCOM pubblicata lo scorso 19 maggio, che obbliga tutti gli operatori telefonici a implementare filtri automatici per identificare e bloccare le chiamate fraudolente. Una decisione che segna la fine della pazienza delle autorità dopo anni di richieste inascoltate al settore.

Due fasi di protezione

Il piano prevede due momenti distinti. La prima fase, operativa dal 19 agosto, riguarderà le chiamate che utilizzano numeri fissi italiani - come il 06 di Roma o il 02 di Milano - ma che in realtà provengono dall'estero. Si tratta della forma più semplice di spoofing da individuare: è fisicamente impossibile che una chiamata con prefisso romano parta realmente da Tunisia o Hong Kong.

Più complessa la seconda fase, prevista per il 19 novembre, che coinvolgerà anche i numeri mobili. In questo caso la sfida tecnica è maggiore, perché bisogna distinguere tra le chiamate fraudolente e quelle legittime di utenti italiani che si trovano all'estero in roaming. Gli operatori stanno quindi sviluppando un sistema che, in collaborazione con i partner internazionali, verificherà prima se il numero è effettivamente in roaming.

L'emergenza spoofing

Il fenomeno dello spoofing telefonico è diventato un'emergenza nazionale. I truffatori utilizzano questa tecnica per indurre le vittime a rispondere al telefono, spacciandosi per banche, forze dell'ordine o enti pubblici. L'obiettivo è spesso quello di ottenere dati personali e bancari per svuotare i conti correnti delle vittime.

La tecnica rende inoltre inefficaci i sistemi di blocco che molti utenti installano sui propri telefoni, poiché i numeri utilizzati cambiano continuamente o appartengono a soggetti terzi ignari.

Una battaglia lunga tre anni

L'AGCOM ha iniziato a chiedere interventi agli operatori già dal 2023, ma senza imposizioni vincolanti i risultati sono stati "scarsissimi". Solo alla fine del 2024 l'Autorità ha deciso di accelerare, attivando un tavolo tecnico che ha portato all'accordo attuale.

La soluzione adottata, pur non essendo all'avanguardia tecnologica, promette di essere efficace. Si basa su tecniche di analisi consolidate e già sperimentate in altri Paesi, adattate alle specificità della rete italiana.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU