Le aziende agricole astigiane, insieme a molte altre realtà piemontesi, si trovano a fronteggiare un problema crescente: i danni causati da lupi e grandi carnivori. Una questione che non riguarda solo la tutela degli allevamenti, ma anche la sostenibilità economica di molte imprese locali che rappresentano una parte vitale del tessuto economico del territorio.
Secondo quanto annunciato dall’assessore regionale Paolo Bongioanni, nel 2024 tutte le 172 richieste di risarcimento presentate dalle aziende agricole piemontesi per danni da predazioni saranno soddisfatte. Grazie a uno stanziamento complessivo di 444.302,78 euro, di cui 24.202 euro recuperati grazie a economie, sarà possibile risarcire integralmente gli allevatori colpiti.
Predazioni in aumento
Le predazioni registrate negli ultimi anni, in particolare ovi-caprini e vitelli, sono aumentate. Questo fenomeno, legato alla rinaturalizzazione di molte aree montane e collinari del Piemonte, è diventato una sfida crescente per il settore agricolo locale. "Affrontiamo il problema in modo strutturale", ha dichiarato Bongioanni, indicando che la risposta della Regione punta sia alla prevenzione, attraverso cani da guardiania, recinzioni e dissuasori, sia al risarcimento per gli allevatori danneggiati.
Il peso per le aziende astigiane
A livello provinciale, ad Asti sono state presentate 3 richieste di risarcimento, per un totale di 2.148 euro. Pur trattandosi di una cifra più contenuta rispetto ad altre province, come Cuneo (354.686,93 euro per 107 domande) e Torino (59.047,35 euro per 42 domande), i danni subiti dalle aziende astigiane si sommano a numerose altre difficoltà economiche che incidono sulla sostenibilità del settore.
Molti allevatori nella provincia di Asti operano in contesti collinari, dove la presenza dei lupi si è fatta più marcata. I risarcimenti consentono di tamponare alcune perdite, ma per le aziende astigiane, spesso a conduzione familiare, è fondamentale l'introduzione di strategie di prevenzione più efficaci e supporti continuativi.
La distribuzione dei fondi
I fondi stanziati dalla Regione sono stati così ripartiti:
- Cuneo: 107 domande per un totale di 354.686,93 euro
- Torino: 42 domande per un totale di 59.047,35 euro
- Asti: 3 domande per un totale di 2.148 euro
- Alessandria: 10 domande per un totale di 8.266 euro
- Biella: 4 domande per un totale di 6.329 euro
- Vercelli: 2 domande per un totale di 6.828 euro
- Verbano-Cusio-Ossola: 2 domande per un totale di 4.980 euro
- Novara: 2 domande per un totale di 1.917,50 euro
Grazie all'incremento dei 24.202 euro nello stanziamento regionale, è stato possibile includere 12 aziende piemontesi che erano inizialmente state escluse per mancanza di fondi.
Un aiuto che non basta
Pur rappresentando un passo avanti, i risarcimenti non risolvono il problema alla radice. Le aziende astigiane continuano a chiedere maggiori investimenti nella prevenzione della predazione e in un dialogo più efficace tra istituzioni e mondo agricolo.
Questa vicenda evidenzia come sia necessario un piano strategico più ampio per tutelare le aziende agricole non solo dagli effetti immediati della predazione, ma anche da una crisi economica e ambientale che potrebbe compromettere l’intero settore. La sostenibilità delle imprese locali, simbolo del legame tra territorio e tradizione, si gioca anche attraverso interventi strutturali e duraturi.