Attualità - 17 luglio 2025, 11:41

“Basilico al sole e cuoricini di notte”: California e Fausto Lama portano in scena un live per ogni età [GALLERIA FOTOGRAFICA e VIDEO]

Ieri sera protagonisti i Coma Cose ad Asti Musica: dai successi sanremesi un concerto tra emozione urbana e carezze pop con tanti bambini tra il pubblico

Le foto del servizio sono di Efrem Zanchettin

Le foto del servizio sono di Efrem Zanchettin


Asti Musica ha fatto di nuovo centro. Mercoledì 16 luglio, Piazza Alfieri si è trasformata in un contenitore di emozioni e parole che profumano di asfalto caldo, canzoni d’amore e basilico al sole. Proprio come nella loro “L’addio”, i Coma Cose hanno riportato il pubblico a respirare la loro estetica metropolitana e intima, costruendo un concerto che è stato più di una scaletta ben fatta: un abbraccio collettivo sotto le stelle.

Ad aprire il concerto  l’astigiano Rebirth, pseudonimo di Lorenzo Tripodi. Quindi Selmi, cantautore toscano uscito da "X Factor" e in  finale a Sanremo Giovani con il brano “Forse per sempre. 

Un migliaio di persone circa  hanno cantato e danzato con California e Fausto Lama, coppia nella vita e sul palco, che ha portato ad Asti la tournée estiva legata all’album Vita Fusa e, soprattutto, all’onda lunga di Cuoricini, il singolo che ha conquistato Sanremo 2025 e le classifiche italiane, premiato con il Disco d’Oro e ormai vero e proprio mantra generazionale. Tra il pubblico, tantissimi bambini venuti proprio per ascoltare Cuoricini dal vivo, molti con cuoricini gonfiabili tra le mani e il viso dipinto di sorrisi. Una scena che ha trasformato la piazza in una piccola festa dell’infanzia e della musica.

Storie, canzoni, identità


Il live è scivolato via come una pellicola in bianco e nero a cui la musica dà colore. Si è partiti da sonorità più alternative e cupe, quasi a voler ripercorrere gli inizi, poi via via si è entrati nel cuore del loro repertorio più amato: Fiamme negli occhi, L’addio – accolta con un coro da stadio – e l’irresistibile Cuoricini, esplosa tra  cori collettivi.

Non è stato però solo un esercizio nostalgico. I Coma Cose hanno raccontato anche il presente: l’evoluzione del loro linguaggio musicale, le sfumature più elettroniche, la psichedelia minimale, la ricerca visiva e scenica. Due polistrumentisti hanno dato corpo e anima a ogni brano, cucendo insieme le sonorità nuove con quelle già familiari. Luci e visual, senza strafare, hanno accompagnato l’emozione, mai oscurato la parola.

Una casa sotto le stelle


Dopo due anni lontani dai palchi, questo ritorno non è stato solo atteso, ma vissuto come una rinascita emotiva e artistica. Asti non sembrava una  semplice tappa ma più una casa aperta, una prova d’amore reciproco tra chi suona e chi ascolta. Un dialogo tra palco e piazza, fatto di sorrisi, occhi lucidi e gratitudine.
Milano e Roma li attendono in autunno, per una nuova fase del tour nei palazzetti. Dieci anni di carriera non sono solo un traguardo, ma anche un’occasione per rilanciare. Vita Fusa, che segna una svolta matura e innegabilmente pop, densa, piena di dettagli, è la conferma di quanto i Coma Cose siano cresciuti senza perdere la loro urgenza poetica.

La loro cifra rimane quella: saper parlare d’amore senza retorica, trasformando la quotidianità in racconto pop, urbano e al tempo stesso delicato. Come in quei versi tra  "un divano e due telefoni sono la tomba dell'amore" o " quel basilico al sole su un balcone italiano" o nei gatti di Milano che diventano metafora di fragilità e resistenza.

In un’estate che spesso brucia in fretta o meglio è "un inverno che non ti ha conosciuto", questa serata rimarrà musica per genitori e figli, con i suoi cuoricini a galleggiare nell’aria e quella voglia dolce e furiosa di dire ti amo in metropolitana, sotto la pioggia o tra le colline astigiane.

Alessandro Franco

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