Attualità - 21 luglio 2025, 09:24

Un'utopia per la Pace in Medioriente: tornate in diaspora

L'appello dei giovani di Valleandona, guidati da don Luigi Berzano, che invita il popolo ebreo a scegliere la via della dispersione per fermare la spirale di violenza

Un murales, comparso su un muro londinese, rimarca con forza che tutti i bambini sono innocenti

Un murales, comparso su un muro londinese, rimarca con forza che tutti i bambini sono innocenti

Per tramite di don Luigi Berzano, parroco di Valleandona e figura di spicco nel panorama cultura e religioso non soltanto astigiano, un gruppo di giovani della parrocchia da lui guidata ci ha inviato un “Manifesto” sul futuro del popolo ebreo, già reso noto il 27 aprile dello scorso anno e ora riproposto a fronte degli orrori che quotidianamente avvengono nella Striscia e nelle altre aree contese.

Quando il documento, intitolato ‘Salaam e diaspora di speranza a tutti gli ebrei’, è stato scritto, era conseguente le riflessioni dei ragazzi e delle ragazze che, scrive don Berzano, erano “vicini e amanti del popolo di Gesù, ma terrorizzati del suo futuro. Terrorizzati di quanto stava avvenendo:

il popolo ebreo quasi costretti dalla storia a realizzare la profezia del salvo 137: «Beato chi afferrerà i tuoi piccoli (figlia di Babilonia) e li sfracellerà contro la pietra»”.

“Quale sarà il futuro del popolo ebreo? – scrive ancora il sacerdote - I ragazzi della Valle nel loro Manifesto esprimevano un sogno, una follia, un’utopia: Donne e uomini ebrei ritornate in diaspora per la pace del mondo, disperdendovi. Il Manifesto non alcun commento. Ma la tragedia continua e solo i bambini sanno interpretarla. Per questo lo ripubblicano”.

Salaam e diaspora di speranza a tutti gli ebrei

Noi bambine e ragazzi, giovani, donne e uomini, nonne e vecchi della minima comunità della ValleAndona viviamo nel pianto la guerra in Israele. Terminata questa guerra, ne nascerà un'altra. Così è avvenuto dalla creazione dello Stato di Israele nel maggio del 1948 ad opera dell'ONU. E intanto le nazioni che circondano Israele si doteranno di armi nucleari. Sarà la fine della terra. Il popolo ebreo da vittima di infiniti olocausti sarà trasformato in carnefice.

Noi ora manifestiamo il nostro sogno. Donne e uomini ebrei ripetete la scelta che hanno fatto i vostri padri nel 70 d.C. al termine della prima guerra giudaica e alla distruzione del Tempio e di Gerusalemme da parte dell'Impero romano. Scegliete la diaspora e la dispersione in tutta la terra. Ritornate alla vostra vocazione millenaria di vivere in questo mondo, essendo di un altro mondo sempre da attendere. Lasciata la Giudea, la Samaria, la striscia di Gaza, la dolce Galilea dove è vissuto il giovane rabbi Gesù.

Avete vissuto per millenni "fuori luogo", sempre in ricerca, in una gestazione che non ha mai conosciuto il parto. Ovunque siete stati un popolo in divenire nella scienza, nella tecnologia, nell'immaginazione, nella spiritualità. La diaspora ha mantenuto la vostra vocazione alla diversità. La dispersione è stata la metafora spaziale della vostra storia tra passato e futuro, tra memoria e speranza. La diaspora/sradicamento ha garantito la vostra continuità e il radicamento mentale, anziché terrestre, nelle scritture, nella parola, nei gesti rituali, nell'essere di fatto in un luogo e nel dover essere in teoria in un altro luogo.

La diaspora sia il vostro futuro, il vostro modo di restare diversi, eletti, obbedienti al comando divino "Siate distinti". È la vostra vocazione di ebrei di essere come l'albero rovesciato con le radici in cielo.

Se un ebreo donna o uomo sarà tra di noi in diaspora in queste Valli del mare della ValleAndona baceremo i suoi piedi e inviteremo a farlo anche il ragazzo undicenne palestinese Adli della striscia di Gaza che la nostra comunità ha adottato negli anni 1990 nella campagna Salaam Ragazzi dell'Olivo.

Salaam e diaspora di speranza a tutti

Redazione

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