Le preoccupazioni emerse nelle ultime settimane attorno al piano di dimensionamento scolastico provinciale, approvato dal Consiglio il 29 luglio, hanno spinto i consiglieri provinciali Andrea Gamba e Alessandro Negro a diffondere una nota con l’obiettivo di chiarire i motivi e le modalità del provvedimento.
Una scelta imposta dal piano regionale
Nella loro dichiarazione, i consiglieri sottolineano come la decisione di accorpare l’Istituto Penna e il Liceo Scientifico Vercelli non sia frutto di una volontà politica locale, bensì una conseguenza del Piano Regionale di programmazione della rete scolastica, che imponeva ad Asti la riduzione di due autonomie scolastiche.
“Siamo i primi a dire che il dimensionamento non ci entusiasma – spiegano – ma era un atto dovuto. In ogni caso nulla cambierà per studenti e famiglie: le sedi resteranno le stesse e l’offerta formativa non verrà compromessa”.
Perché la scelta è caduta su Penna e Vercelli
Secondo Gamba e Negro, l’accorpamento tra i due istituti è stato ritenuto la soluzione meno impattante tra quelle possibili. L’obiettivo principale, affermano, era salvaguardare le autonomie scolastiche nelle aree più periferiche della provincia, considerate più fragili dal punto di vista logistico e sociale. Una delle critiche mosse dal Collegio Docenti e dal Consiglio d’Istituto del Vercelli riguarda la mancanza di informazioni tempestive durante l’iter decisionale. I consiglieri si dicono dispiaciuti per eventuali incomprensioni, ma precisano che il percorso è stato “trasparente e istituzionalmente corretto”.
“I dirigenti scolastici – aggiungono – sono stati i nostri interlocutori ufficiali e a loro spettava il compito di condividere con Collegi e Consigli le ipotesi in discussione. Nessuna decisione è stata presa di nascosto”.
Invito al confronto
Gamba e Negro concludono aprendo al dialogo con la comunità scolastica: “Comprendiamo le preoccupazioni e siamo disponibili ad accompagnare il percorso di accorpamento, ascoltando eventuali criticità e trovando soluzioni concrete. Lavoriamo per tutelare la qualità dell’offerta formativa e il benessere degli studenti”.