Agricoltura - 03 agosto 2025, 11:53

Dalla cimice asiatica al coleottero giapponese, coltivazioni piemontesi sotto attacco

Lettera aperta di Coldiretti alla Commissione Europea: "Si armonizzino le regole per proteggere le nostre colture dagli insetti"

Emergenza insetti, coltivazioni piemontesi sotto attacco

Emergenza insetti, coltivazioni piemontesi sotto attacco

Con gli insetti alieni che solo in Italia causano danni per oltre un miliardo di euro l’anno, dalla cimice asiatica al coleottero giapponese, fino al calabrone asiatico occorre garantire alle aziende agricole strumenti efficaci di lotta, oltre a un’armonizzazione delle norme che all’interno dei Paesi dell’Unione dovrebbe essere la regola, non l’eccezione. E’ l’appello lanciato dalla Coldiretti nell’ambito dei lavori del Comitato ortofrutta franco-spagnolo-italiano-portoghese, con una lettera inviata, insieme ad altre organizzazioni, al Commissario europeo all’Agricoltura e all’Alimentazione, Christophe Hansen, e al Commissario alla Salute e al Benessere animale, Olivér Várhelyi.

I cambiamenti climatici hanno portato in Italia una vera e propria invasione di insetti e parassiti provenienti da altri Continenti. Si va dalla cimice asiatica alla Popillia japonica che distruggono frutteti e vigneti, dalla Drosophila suzukii, “golosa” di ciliegie, mirtilli e uva, al cinipide galligeno che ha fatto strage di castagni, dal Bostrico Tipografico, il “killer” del bosco nell’arco alpino al calabrone asiatico (Vespa velutina) ed il coleottero africano (Aethina tumida) che attaccano gli alveari.

Sin dal 2019, in collaborazione con il DISAFA dell’Università degli Studi di Torino, abbiamo puntato sul rilascio in campo di Anastatus bifasciatus, l’insetto indigeno individuato come antagonista naturale della cimice. Basti pensare che solo nelle ultime due settimane sono stati rilasciati in Piemonte, soprattutto nella zona cuneese, 96.500 esemplari di insetti utili al controllo biologico della cimice asiatica. Un grande intervento a impatto ambientale zero, ossia senza utilizzo di prodotti fitosanitari. Un metodo di contrasto attento alla biodiversità e all’ambiente, finalizzato a ristabilire l’equilibrio naturale, venuto meno con l’ingresso nel nostro territorio dell’insetto originario dell’Estremo Oriente, a salvaguardia della qualità dei raccolti e con benefici per l’intera collettività poiché le cimici hanno ormai colonizzato ogni spazio, dalle campagne alle città", spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale. 

"A rendere più complessa la difesa delle colture è sicuramente la burocrazia, soprattutto a causa di una mancata armonizzazione delle normative all’interno dei confini Ue. Accade, infatti, che ogni sostanza debba essere approvata e valutata a livello nazionale. A questo proposito, Coldiretti chiede con forza l’adozione urgente di una procedura zonale di autorizzazione realmente armonizzata, come già previsto dalla normativa Ue, che consenta il riconoscimento automatico delle autorizzazioni all’interno della stessa zona senza dover ripetere inutili valutazioni nazionali - concludono gli esponenti di Coldiretti Piemonte - L’agricoltura europea, e in particolare il settore ortofrutticolo, ha bisogno di regole chiare, rapide e coerenti. Senza un cambio di passo, rischiamo un crollo della competitività e un aumento della dipendenza dall’estero proprio nei prodotti simbolo del Piemonte e della nostra dieta mediterranea”.

redazione

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