Economia e lavoro - 05 agosto 2025, 12:03

Asti, caos nei centri postali: non rinnovati i contratti ai portalettere precari

La CGIL denuncia disservizi e aumento dei carichi di lavoro dopo i tagli decisi da Poste Italiane. A rischio la qualità del servizio e la salute dei lavoratori

Patrizia Bortolin SLC CGIL

Patrizia Bortolin SLC CGIL

Prime gravi ripercussioni locali della riorganizzazione nazionale del settore recapito di Poste Italiane. A denunciare la situazione è la SLC CGIL, che segnala la mancata conferma dei contratti a tempo determinato per numerosi portalettere in servizio fino al 31 luglio nei tre centri di distribuzione della provincia.

Una scelta che, secondo il sindacato, sta già provocando effetti a catena: da un lato l’aumento del carico di lavoro per i dipendenti a tempo indeterminato, dall’altro inevitabili ritardi nella consegna della corrispondenza, soprattutto in concomitanza con le ferie estive. In altre parole, meno personale operativo, più difficoltà per chi resta e un servizio che rischia di diventare inefficiente proprio nei mesi più delicati.

La CGIL, unica sigla sindacale a non aver firmato l’accordo di riorganizzazione nazionale, aveva già espresso contrarietà a scelte che giudica penalizzanti sia per i lavoratori che per la qualità del servizio: “Avevamo previsto tutto: errori, ritardi, sovraccarichi. E puntualmente sta accadendo”, afferma Patrizia Bortolin.

Nel dettaglio, la riorganizzazione porterà ad Asti città alla cancellazione di 21 zone portalettere, rimpiazzate da 42 nuove zone “corriere”, che richiederanno modifiche sostanziali a orari di lavoro, riposi settimanali e programmazione delle ferie. Anche la provincia non è risparmiata: saranno tagliate 4 zone a Canelli e 4 a Villafranca d’Asti, riducendo ulteriormente la presenza di personale stabile.

Il sindacato denuncia una “situazione esplosiva”, aggravata dal ricorso sempre più limitato ai contratti a tempo indeterminato e dal mancato rinnovo dei tempi determinati, che vengono lasciati a casa senza prospettive. “Lo slogan pubblicitario di Poste, ‘Lavora con noi’, andrebbe corretto in ‘Sii precario con noi’ – attacca la CGIL –. Anche in Poste il personale è diventato carne da macello”.

Come SLC CGIL condanniamo fermamente questa gestione miope e insostenibile, che ignora le condizioni dei lavoratori e mette a rischio la tenuta stessa del servizio postale sul territorio”.


 

Redazione

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