Qualunque idea o attività che possa migliorare la vita nelle case popolari, va bene!
Possiamo ben dirlo noi del Coordinamento Asti Est, che sulle difficoltà del vivere/abitare quei luoghi abbiamo promosso una mostra fotografica realizzata dagli inquilini, mostra presentata in un convegno pubblico partecipato anche dalle autorità cittadine. E abbiamo inviato segnalazioni a Comune, Atc, Vigili del Fuoco, Asl e Prefettura, per segnalare problemi gravi che mettevano (mettono) a rischio la salute e la sicurezza.
Da fare c’è veramente tanto e finora, in verità, avevamo visto ben poco: due o tre garage svuotati e qualche trappola per topi. Adesso apprendiamo dagli organi di stampa di un accordo tra Atc e Sunia Cgil - che dovrebbe coinvolgere anche degli inquilini - al fine di realizzare alcune migliorie. Ottimo, anche una mano di bianco e un prato sistemato servono, tutto serve. Ci auguriamo soltanto che si metta finalmente mano anche ai gravi problemi strutturali a cui accennavamo sopra, ad esempio le infiltrazioni d’acqua (anche fognaria) o i davanzali tolti e mai rimessi o le infestazioni di animali vari o la sicurezza degli abitanti. Cosette così...
Ricordiamo inoltre la mancanza di uno sportello/presidio sociale permanente in loco, soprattutto nei caseggiati dove abitano famiglie fragili, dal punto di vista sanitario o sociale o dell’integrazione. E’ stato aperto in Praia un ‘portierato sociale’ da parte del Comune: anche qui bene, ma non può essere un esempio isolato che funziona pochi giorni e poche ore, e solo in qualche luogo. La ‘guerra tra poveri’ si alimenta anche non seguendo le persone che hanno bisogno di essere seguite, scaricando le criticità sociali sugli altri inquilini. Creando dei ghetti. Per poi magari scaricare le colpe di tutto quello che non va... sugli abitanti ‘che non si danno da fare’.
Coordinamento Asti Est