Vacanze Astigiane - 21 agosto 2025, 18:00

Vacanze Astigiane con Luuk, Mees, Saar, Nora e Fleur

Oggi i Van Bemmel, due fratelli di Utrecht, uno farmacista e l’altro chef stellato, con madre, mogli e figli, sesti intervistati sul perché in vacanza nell’Astigiano

Plin del Ristorante Madonna della Neve di Cessole

Plin del Ristorante Madonna della Neve di Cessole

Il mio, personalissimo, caput mundi è uno dei quattro bar di Mombercelli: Caffè della Piana. Caput mundi sei giorni su sette, che il lunedì sono di riposo. A due passi da casa, apre all’alba, alle cinque, lì aspetto i giornali, poco dopo le sei, e vende anche le mie sigarette. Fino a tarda sera è indubbiamente luogo di transito di gran parte della fauna locale e, grazie ad una grande terrazza, al buon fare di proprietari e lavoranti e alla posizione strategica fronte Despar, benzinaio, edicola, agrimacelleria e parrucchiera, anche di molti turisti stranieri. 

Qualche giorno fa, giusto ad orario aperitivo, ero presente per espletare il non occasionale sacrificio di rinfrescarsi con uno Champico; per la cronaca, evoluzione della combinazione tra il dolce del Cointreau, l'amarognolo del Campari e la fresca acidità di mezzo limone del famoso cocktail Tampico che, invece della carica rinfrescante dell'acqua tonica, si arricchisce con un abbondante topping di, in teoria champagne, ma prosecco o simili va benissimo lo stesso. Mi accoglie in terrazza un tavolone con quattro adulti dalla varietà di nuance bionde da far invidia al più completo dei cataloghi di tinture per capelli. Quattro, sulla quarantina, una signora dalla chioma bianca, quasi completamente nascosta dal cappello modello Pamela, color aragosta, davvero chic, e tre ragazzini intorno ai dieci anni, composte statue di sale come possono essere solo i figli di chi arrivi dai paesi nordici. Davanti a loro quattro Campari Spritz, una bollicina per la signora e due lattine di Coca-Cola Zero. 

Mi presento e spiego il perché del disturbo. Loro annuiscono e cominciano a raccontare. Racconto corale di due coppie più che amiche: i Van Bemmel, due fratelli, Luuk, farmacista, e Mees, chef stellato, con mamma Saar, mogli, Nora e Fleur, e prole. Sono arrivati da quasi una settimana, affittata su Airbnb una villetta tra le colline che circondano Mombercelli, nella sempre meno originale volontà di vivere un po’ di giorni con noi, come noi. Arrivati da Utrecht, gioiellino medievale olandese fatto di storia, canali, poesia, sapori, biciclette e sorrisi, su uno sfarzoso Multivan Volkswagen arancione: “You know, we are Dutch.”, commenta Luuk. Ancora per tre giorni dalle nostre parti.

La famiglia di Luuk e di Mees, da tre generazioni, possiede una grande farmacia in centro città, dove lavorano in tre su quattro, con Mees, fin da giovanissimo, appassionato di cucina. Tanto da ricevere, già lo scorso anno, la prima Stella Michelin per il suo ristorante di cucina francese innovativa, poco fuori il vivace centro di Utrecht. E’ proprio lui che ha fatto girare la famiglia da Sud a Nord dell’Astigiano, a caccia di prelibatezze tipiche e di etichette per cantina e carta del suo locale. Da come enuncia il tanto assaggiato, direi fosse arrivato piuttosto preparato sulla nostra offerta gastronomica ed enologica, nel piacere, provato solo da chi vive per quello, di aver appurato di sapere poco o niente, di aver scoperto prodotti orticoli da emozione, Peperone Quadrato della Motta di Costigliole d’Asti in primis, formaggi, carni, salumi, e farine artigianali con cui mettersi alla prova in prelibati plin, di cui aveva carpito i segreti produttivi nientemeno che al Madonna della Neve di Cessole. Con il quotidiano bottino aveva costruito, giorno dopo giorno, menù spettacolari. Tanto spettacolari da incrementare il peso medio della truppa adulta di almeno tre o quattro chili, nel vantaggio unico di cucinare subito per la sua famiglia i tesori trovati per strada, nell’ampia cucina della casa affittata. 

Da infame chiedo se avesse già provato una semplice bruschetta con il pane di grano spezzato di Austa, maestri della lievitazione in quel di Costigliole d’Asti, sfregata di profumato e leggero aglio di Caraglio, un abbondante giro d’olio evo dell’Astigiano, di Veglio da Moncalvo, e una bella dadolata di pomodori Cerrato o Cuore di Rocca. Bruschetta da accompagnare con un Ronco Rosa dell’Azienda Agricola Bera Vittorio e Figli, di Canelli, vino rosato mosso, fresco, gustoso e dal finale leggermente dolce. Gli fornisco tutte le info del caso e li lascio a finire l’aperitivo, sicuro di cosa assaggeranno il giorno dopo. Felice di toccare l’entusiasmo di chi aveva trovato quello che voleva. Trovato nell’Astigiano

Davide Palazzetti


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