E' iniziata ad agosto la raccolta della mela Early Crunch, la varietà in assoluto più precoce, il clou è giunto nella seconda metà del mese con la raccolta delle mele del gruppo varietale Gala, il più diffuso in Piemonte che copre il 42% sul totale delle mele regionali.
La produzione di mele piemontese registra un + 2 mila ettari, coinvolge circa 2.800 aziende produttrici e più di 6.800 ettari, tanto da rendere il Piemonte la seconda regione produttrice di mele in Italia dopo il Trentino-Alto Adige, davanti a Veneto ed Emilia-Romagna.
Tra soddisfazione e richieste al mondo politico
“Equa remunerazione ai frutticoltori, distintività del prodotto, promozione, aggregazione commerciale, origine in etichetta sui trasformati frutticoli: queste le principali sfide che attendono la melicoltura piemontese – evidenzia Enrico Nada, vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega territoriale alla frutticoltura – Il comparto rappresenta il 41% della produzione totale di frutta fresca piemontese, staccando di molto le altre specie: kiwi (19%), pesco (18%), pero (9%), susino (8%), albicocco (3%) e ciliegio (2%). Resta aperta la sfida economica poiché le nostre imprese vivono condizioni economiche difficili fra remunerazioni che non bastano neppure a coprire i costi di produzione e ritardi esagerati nelle liquidazioni, fino ad un anno dopo la raccolta”.
“La mela è un’assoluta eccellenza del nostro territorio, un prodotto radicato nella storia e nell’identità locale, che oggi vive una stagione di successo grazie agli investimenti in innovazione agronomica e alla progressiva affermazione sui mercati. Ma non basta, serve una maggiore e più efficiente aggregazione a livello commerciale, servono azioni strutturate di promozione, serve valorizzare la distintività delle nostre mele e tutelare l’origine della materia prima sull’etichetta di succhi, confetture e marmellate”, concludono Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale.