“Quando un giorno di marzo del 1976 è nata la nostra storia paliofila…”: così recitava il grande drappo che accompagnava le prime avventure paliesche di Montechiaro, e che ancora oggi riecheggia nella memoria dei paliofili della prima ora. Sono passati quasi cinquant’anni, ma quell’atmosfera unica rivive ogni volta che si alza il sipario sull’anteprima notturna, preludio alla corsa più attesa.
Ieri sera Montechiaro ha rinnovato questa tradizione con l’anteprima del Palio, accolta con orgoglio e partecipazione. Sul palco d’onore, accanto alle autorità, il sindaco Maurizio Marcanzin ha voluto ricordare il valore di questa manifestazione: con lui il capitano del Palio Gianbattista Filippone e il suo gruppo, il parroco don Emanuele Baviera, i consiglieri comunali e tanti cittadini che hanno reso speciale l’appuntamento.
“Con fierezza il Comune di Montechiaro si presenterà ad Asti – ha dichiarato il sindaco – consapevole che dietro c’è il lavoro instancabile e la passione del Comitato, che ogni anno si impegna affinché i nostri colori bianco-celesti possano sventolare con orgoglio”.
Un riconoscimento particolare è stato rivolto alla Commissione artistica, che per questa edizione ha scelto un tema di rievocazione storica capace di raccontare Montechiaro al di fuori dei tradizionali schemi. “Il Palio è tradizione, memoria e competizione – ha ricordato Marcanzin – valori che affondano le radici nel Medioevo e che Montechiaro ha sempre saputo onorare”.
Non è mancato il saluto al fantino Silvano Mulas, detto “Voglia”, ai musici, sbandieratori, figuranti, alla rettrice e a tutti i componenti del Comitato, veri custodi di una passione che da quasi cinquant’anni unisce la comunità.