Domani, domenica 7 settembre, Piazza Alfieri accoglierà la corsa più attesa. Il Palio di Asti, che quest’anno celebra i 750 anni dalla sua prima testimonianza scritta, verrà assegnato ai vincitori con il sendallo dipinto dall’artista astigiana Marisa Garramone, riportando dopo decenni una donna in questo prestigioso ruolo.
L’artista e il suo legame con la festa
Nata e cresciuta a Santa Maria Nuova, Garramone racconta di aver respirato il Palio fin da bambina, tra tamburi, cavalli e la sede del rione proprio sotto casa. “Il drappo deve essere fatto da un astigiano, qualcuno che ha vissuto la festa”, aveva spiegato in una recente intervista, rivendicando un lavoro che parte dall’astigianità e che diventa naturale prosecuzione della sua ricerca artistica.
Simboli e dettagli nascosti nei drappi
Nei due sendalli (quello della corsa e quello offerto alla Collegiata a maggio) non sono mancati riferimenti alla storia e alla spiritualità, con il richiamo al Giubileo e all’anniversario del Palio. Maestra di particolari, Garramone ha realizzato un’opera che non si limita al solo cavallo: “Sono due drappi molto figurativi, pieni di storie, con tanti elementi che ciascuno potrà interpretare a suo modo”. Tra i simboli non manca il gallo, leitmotiv della sua produzione.
Una conquista al femminile
Dopo Gea Bausano e Amelia Platone negli anni ’60, il ritorno di una donna segna una svolta: “Il Palio è sempre stato maschio. Vederci finalmente una donna è un passo avanti. Le donne partecipano attivamente ai cortei, alle sfilate, alle reggenze. Era ora”.
L’attesa della consegna
Domani, al termine della corsa, il drappo dipinti da Garramone saranno consegnati ai vincitori. “Sarà un momento imbarazzante, quasi come separarmi da un’opera a cui sono molto legata. Ma la gioia del popolo vincitore sarà la mia ricompensa”.
Così, domani, non sarà soltanto il cavallo più veloce a scrivere la storia: anche lo sguardo di una donna astigiana segnerà per sempre l’edizione 2025 del Palio.