Vacanze Astigiane - 30 settembre 2025, 10:15

Vacanze Astigiane premio tra le antiche pietre di Vezzolano

Puntata premio, dedicata alla vincitrice dell’ultima manche di “Caccia al refuso” che ha scelto di farmi scrivere sulla spettacolare Canonica di Vezzolano

Particolare del grande jubè all'interno della Canonica di Vezzolano

Particolare del grande jubè all'interno della Canonica di Vezzolano

Giovedì scorso, la terza ed ultima manche della nuova serie di sfide di lettura "Caccia al refuso" in Vacanze Astigiane, ha trovato abbondanza di vincitrici. E' vero, il refuso non era difficile. Complimenti comunque alle sette attente lettrici che hanno scovato il refuso volontario nascosto nel vero nome di Golia, figura di spicco del Novecento piemontese, in mostra al Museo d’Arte Moderna di Mombercelli fino al 9 novembre. Soprannome datogli dall'amico fraterno e poeta Guido Gozzano, conosciuto tra i banchi del liceo Cavour. In realtà, come molti sapranno si chiamava Colmo, portato a Calmo per sostanza di sfida. La più veloce. undici minuti dalla pubblicazione, è stata una habitué di podio, Maria Casetta, Teresa per amici e conoscenti, da cui il Tere Cinquantasei dei suoi profili social. Per l'articolo premio ha scelto io scriva su uno dei suoi luoghi del cuore, la Canonica di Vezzolano.

Indubbiamente una signora scelta, dato per scontato si tratti veramente di uno dei più affascinanti luoghi d’arte e storia del Nord Astigiano. Prima di accennarne qualcosa chiamatela sempre canonica, non abbazia. Sottile, ma neanche troppo, la differenza: l'abbazia è un complesso monastico autonomo, retto da un abate, con chiesa e altri edifici a servizio di una comunità di monaci, mentre la canonica non appartiene a un ordine monastico, svolgendo funzioni legate alla curia vescovile. 

La leggenda fa risalire la sua fondazione a Carlo Magno, ma la prima documentazione certa è del 1095, 27 febbraio 1095. Data di un atto che menziona due ecclesiastici di nome Theodulus ed Egidius a ricevere una chiesa dedicata a Santa Maria per creare una comunità religiosa, fondando di fatto la Canonica. Si ipotizza che la chiesa, più o meno come la possiamo vedere oggi, sia sorta per iniziativa di un consorzio di famiglie signorili del posto e dintorni, fino a creare l'edificio attuale, grandioso esempio di architettura romanico-gotica iniziato nella seconda metà del XII secolo e completato all'inizio del XIII. 

Dentro trovate tutto quello che ci si potrebbe aspettare, anzi, di più, in un mix venuto proprio bene tra romanico e gotico, arricchito da un florilegio d’affreschi fin imbarazzante per quantità e qualità.

 Luogo talmente carico d’arte, storia e bellezza da distrarre su elementi costruttivi che lo rendono ancora più unico ed imperdibile, frutti di una certa architettura medievale e dei suoi legami con l’astronomia. Legami forti ben evidenti in Vezzolano, alla ricerca di un accordo tra l’orientamento del sole e degli astri con l’orientamento dell’edificio, per creare armonia tra cielo e terra. Ancor meglio, differenziandosi leggermente, con un orientamento assai particolare, slegato dai più tipici riferimenti solari. Orientamento incentrato sul lunistizio maggiore, il giorno nel quale la luna sorge nel punto dell’orizzonte orientale più a nord in assoluto rispetto all’orizzonte locale. Lunistizi maggiori che vengono raggiunti una volta ogni 18,61 anni. 

Lo scorso è avvenuto il 1 maggio del 2025, trovando nuovamente conferma che i raggi della luna, durante quell’evento, attraversino veramente la navata centrale con precisione millimetrica. A Vezzolano, il rapporto tra architettura e astri è motivo in più di visita, dedicando il massimo delle attenzioni alla mostra permanente, “La luna, la Vergine e l’astronomia medioevale”, allestimento didattico dedicato alle proporzioni matematiche e all’orientamento astronomico della chiesa. Allestimento che riporta al satellite terrestre, simbolo di purezza e di assenza di peccato, da sempre accostato alla Madonna. E poi ti arriva Galileo. Arriva, osserva e chiarisce che la Luna sia piena di crateri, come fossero ferite ferite. Nonostante fosse stato azzittito, su questo ed altro, aveva già fatto sufficienti danni, tanto da obbligare la Chiesa ad uscirsene con una visione nuova attorno all’umanità di Maria, ferita dal male per partecipare nel modo più vero e autentico alla storia della salvezza dell’uomo. 

Ferita come la luna. Buon Vezzolano a tutti.


 


 


 

Davide Palazzetti


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