Cultura e tempo libero - 02 ottobre 2025, 18:00

Vacanze Astigiane di sfida, romantica, tra uomo e macchina

Primo round di IO vs IA, incentrato su un romantico fine settimana tra le colline dell'Astigiano, primo tema di confronto scelto dall’intelligenza artificiale

Vacanze Astigiane di sfida, romantica, tra uomo e macchina

Testo 1

Romantico fine settimana tra le colline dell'Astigiano. Lo so, il tema è banalotto, da portale turistico d’antan, ma la prima delle tre nuove sfide tra umano e AI verte proprio su questo tema. E poi, cos’è romantico? Luoghi e situazioni che ispirino sentimenti, favorendo dolci fantasie, languore e suggestioni, o altro? La risposta potrebbe già arrivare dall’origine del termine, derivato dal romantic inglese, di un paio di secoli fa. Letteralmente, romanzesco, mutuato dal francese romantique, a sua volta da romant, romanzo in francese antico. Romanzo cavalleresco, sempre intriso di emozionanti modelli di sentimento. Nel tempo, anche a fini commerciali, quei modelli sono mutati in sentimento amoroso, conditi con mazzi di fiori, baci e abbracci, cene a lume di candela, tramonti memorabili e così via.

“Ho orrore dei tramonti, sono così romantici, così melodrammatici”. Lo scriveva Marcel Proust. In tutta onestà non riesco ad essere così d’accordo con Marcel, ma indubbiamente, nel proporre un itinerario romantico da fine settimana in giro per l’Astigiano, andrei oltre gli stereotipi, raramente distintivi, tipici da San Valentino e dintorni. Vabbè, e allora cosa è romantico?

Romantico è la coppia di sedie davanti agli usci di diverse case, spesso fiorite, sparse nei nostri borghi. Sedie memorabili a Rocchetta Tanaro, a due passi dall’entrata del castello dei marchesi Incisa della Rocchetta, e a Cortiglione, nella discesa che dal romantico circolo ARCI porta alla panoramica piazza comunale.

Romantico in paesi del Nord Astigiano che si fanno fotografare, con i residenti, felici d’essere comunità, trasformati in attori principali del progetto Visagi, incentrato sulle spettacolari fotografie di Claudio Cravero. Ritratti portati a gigantografie ed esposti sui muri di paesi che vivono. Paesi come Rinco, frazione di Montiglio, o Piovà Massaia.

Romantico è un vassoietto di micro bignole allo zabaione. Bignole di Mighetto, storica pasticceria di Asti a due passi da quello spettacolo medioevale di San Pietro in Consavia, subito divorate in macchina nella massima complicità della tua compagna di vita.

Romantico è piangere i platani di corso Savona, abbattuti per far spazio all’ennesimo supermercato di Asti.

E’ la grande chiave che fino a qualche anno fa recuperavi in una cascina adiacente alla chiesa di San Secondo, a Cortazzone, per scoprire uno dei capisaldi del miglior Romanico Astigiano, dentro e fuori.

Romantico è Tigliole che mette in archivio, digitale, la sua storia.

E’ abbracciare a lungo il grande platano nel giardino di palazzo Alfieri, così grande da dover essere in due per cingerlo tutto.

Romantici sono i tanti giovani tornati alla terra, come a Passerano Marmorito. Due paesi uniti in un solo Comune e tre castelli, da quello imponente dei Radicati, con tanto di Zecca cinquecentesca, all’antico mastio di Schierano fino al castello di Primeglio. Tra un borgo e l’altro, tra un castello e l’altro, Davide, della Società Agricola Massaglia, a coltivare i terreni dei nonni.

Romantica la pletora di Madonne del latte, dipinti precedenti alla restaurazione del Consiglio di Trento, nella seconda metà del Cinquecento, simboli di umanità sacra ed evidenze di quanto fosse importante agli esordi della Chiesa la figura femminile. Tra le tante sparse nell’Astigiano, suggerisco, per opera e contenitore d’opera, quella trecentesca affrescata nella chiesa di Santa Maria di Viatosto.

Romantico come l’orgoglio astigiano che impernia il mio pensare, il mio scrivere, il mio agire. Orgoglio confortato dalla certezza che, da un luogo all’altro su accennati, troverete colline dai caldi colori autunnali, panorami da ola e tutto il romantico che volete.

Testo 2

C'è una magia speciale che si accende nelle nostre colline quando l'estate cede il passo all'autunno. L'aria si fa più frizzante, le vigne si tingono di pennellate rosse e dorate e ogni borgo sembra avvolgersi in un'atmosfera più intima, quasi sussurrata. È il momento perfetto per concedersi una piccola fuga, un weekend per due, lontano dalla fretta.

Il nostro viaggio potrebbe iniziare da Cocconato, non a caso definita la "Riviera del Monferrato" per il suo microclima mite. Lasciate l'auto e perdetevi a piedi tra le sue vie acciottolate, salendo verso la chiesa parrocchiale. Ogni scorcio è una piccola cartolina. Si respira una tranquillità d'altri tempi, di quelle che rimettono in pace con il mondo.

Da qui, il pomeriggio è tutto da dedicare al nettare di queste terre. A pochi minuti di auto, tra le curve dolci delle colline, si trovano cantine che sono veri e propri templi del vino. Una sosta alla Cantina Dezzani, una realtà storica che dal 1934 racconta il Monferrato nel bicchiere, è quasi d'obbligo. Chiedete di assaggiare un Barbera d'Asti Superiore: sentirete la ciliegia matura, una nota speziata e quella freschezza che pulisce il palato e invita a un altro sorso. Non è una semplice degustazione, è ascoltare la storia di una famiglia e di un territorio.

Per la sera, l'ideale è una cena che scaldi il cuore. A Cocconato, l'Osteria della Pompa offre quell'atmosfera raccolta e sincera che si cerca in un weekend romantico. Un tavolo per due, la luce soffusa e un menù che parla la lingua della tradizione: agnolotti fatti a mano, un brasato che si scioglie in bocca. Il tutto, ovviamente, accompagnato dal vino scoperto poche ore prima.

Il secondo giorno può iniziare con calma, magari dirigendosi verso Moncalvo, una delle capitali storiche del Monferrato. La sua piazza porticata, una delle più grandi del Piemonte, è un salotto a cielo aperto. Se capitate durante la Fiera del Tartufo, l'aria si riempie di un profumo inebriante e inconfondibile. È bello passeggiare senza una meta precisa, scoprendo piccole botteghe e antichi palazzi.

Per concludere il weekend con un'immagine che resti impressa negli occhi, cercate uno dei tanti punti panoramici. A pochi chilometri, a Castagnole Monferrato, vi aspetta una Panchina Gigante, la numero 32 del circuito di Chris Bangle. Sedersi lì, uno accanto all'altro, e guardare l'orizzonte di vigne che si estende a perdita d'occhio è il modo migliore per sigillare il ricordo di questi due giorni. Il panorama, in autunno, è un mare di colori caldi che commuove.

Mettere in fila questi luoghi non è solo creare un itinerario, è quasi rivivere l'emozione di un weekend perfetto. E la speranza è di esser riuscito a trasmetterla tutta.

Redazione


Quando vieni ad Asti non perderti:
- La Torre Comentina e la boutique di eccellenze enogastronomiche Tomedo: https://www.tomedo.it
- Tenuta Il Capitolo, antica dimora di fine 800, azienda agricola e location per eventi : https://www.tenutailcapitolo.it
- Complesso di San Pietro, a due passi dalla sede di Mangiaben con il suo e-commerce: https://www.mangiaben.com

Vuoi essere inserito nella lista dei luoghi astigiani da non perdere? Scrivi a info@lavocediasti.it

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A OTTOBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU