Il Mercato Coperto di Asti compie cento anni e sta festeggiando la ricorrenza con una settimana di iniziative che, fino al 4 ottobre, animano piazza Libertà con mostre, dibattiti, concerti ed eventi enogastronomici.
La storia
L’edificio, inaugurato il 28 ottobre 1925 su progetto dell’ingegnere torinese Daniele Ruffinoni, fu realizzato per riordinare i mercati cittadini e offrire uno spazio moderno ai commercianti.
In origine ospitava tessuti, calzature e manufatti, per poi trasformarsi dagli anni Quaranta in mercato alimentare, con oltre sessanta banchi in legno distribuiti tra la navata centrale e le due laterali. Prima della sua costruzione, lo stesso lotto era occupato dal Teatro Politeama Armandi, edificato nel 1894 e demolito nel 1905. Oggi, a un secolo dall’inaugurazione, il Mercato Coperto continua a essere un simbolo della vita commerciale e sociale di Asti, ma indubbiamente ha bisogno di una svolta.
Le attività oggi: una mappa dei sapori e delle tradizioni
All’interno del Mercato Coperto di Asti trovano spazio tredici attività, ognuna con la propria identità e specializzazione, che testimoniano la ricchezza dell’offerta enogastronomica locale e la varietà dei servizi presenti.
Dalla storica Casa del Parmigiano al banco TuttoPesce, dalla panetteria e pasticceria Crema Maria Grazia fino alla macelleria equina Sorba; si incontrano eccellenze gastronomiche profonde radicate nel territorio.
Tra le altre realtà figurano: carni bovine e equine, frutta e verdura, gastronomia, vini, polleria, oltre alla presenza di attività dedicate a pasta fresca e street food.
Un futuro che valorizza incontro e socialità
Gli intenti futuri del Consorzio, puntano a far rivivere il Mercato Coperto come luogo di incontro e scambio, non solo commerciale ma anche culturale e sociale. Il progetto favorisce la valorizzazione dei prodotti locali e l’ampliamento dell’offerta tramite l’introduzione di occasioni per gustare le specialità astigiane direttamente sul posto, privilegiando formule leggere di ristorazione e street food innovative.
Particolare attenzione sarà riservata agli spazi oggi liberi come l’ex Croce Verde e le terrazze, che potranno diventare punti di attrazione per eventi, esposizioni e momenti di socialità.
L’obiettivo dichiarato è quello di restituire al Mercato Coperto il ruolo di porta d’ingresso accogliente alla città, punto di riferimento non solo per gli astigiani ma anche per i visitatori interessati all’enogastronomia e alla cultura del territorio.
"Attualmente – spiega il presidente del mercato coperto Stefano Allovio – gli operatori sono 13 su 20 spazi disponibili. Con il nuovo futuro bando vogliamo attrarre nuove realtà, non solo di vendita ma anche legate alla ristorazione, con orari diversi e aperture straordinarie per coinvolgere soprattutto i giovani".
Mostra e dibattito
Se ne è parlato oggi con un convegno/dibattito animato dal direttore di Astigiani Sergio Miravalle, dopo l'apertura di una mostra curata da Jungla Urbana ed Eo Arte,
che ripercorre attraverso fotografie d’archivio e dipinti la storia secolare del mercato, con materiali concessi da archivi privati e dall’artista astigiano Renzo De Alexandris.
All'inaugurazione era presente la figlia Rita e il giornalista Armando Brignolo.
L'artista
De Alexandris (1914-2008) fu pittore autodidatta e cronista visivo della memoria astigiana e monferrina. Nato ad Asti nel 1914, sin da giovane si distinse per talento nel disegno e nell’uso del colore, perfezionando le tecniche di acquerello e tempera sotto la guida del maestro Renzo Vercelli e dedicandosi con studio personale alla pittura a olio.
Diplomatosi all’Istituto Artistico nel 1950, partecipò a mostre regionali e nazionali, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti.
'De Alex' seppe immortalare la città e il territorio con uno sguardo poetico e intenso: paesaggi di festa, angoli nascosti, atmosfere di lavoro e silenzi, tutti racchiusi in inquadrature curate e toni caldi che rendono ogni opera una finestra sulla memoria collettiva. Le sue tecniche spaziavano dai giochi di luce all’uso vibrante della spatola, evolvendo nel tempo e conferendo unicità al tratto. Nei suoi lavori, presente e passato si fondono in una narrazione pittorica che trasmette la storia e l’identità della comunità astigiana.
Il dibattito
Il dibattito si inserisce in una riflessione più ampia sul ruolo dei mercati coperti nelle città europee, veri centri di socialità e tradizione.
“L’Europa è punteggiata di mercati coperti vivi che indicano la strada da seguire – ha sottolineato Miravalle –. È invece da evitare che questa realtà diventi un supermercato", ha detto ricordando la storia del Mercato.
Pippo Sacco, memoria storica astigiana ha ricordato il teatro prima che diventasse Politeama. "L'area rimase vuota fino al 1924 e nel 1925 nacque questa struttura che sostituiva il mercato di piazza Statuto che si teneva dal 1305".
Era presente Giacomo Pondini direttore del Consorzio dell'Asti, stuzzicato sul pensare a uno spazio dedicato all'Asti al Mercato coperto, per il quale si è detto disponibile.
Loretta Bologna, assessore al Commercio comunale ha ricordato il futuro bando e l'abbassamento del canone. "Il mercato è sempre termometro dell'economia del territorio. Va migliorata la struttura, c'è da lavorare e gli stalli vanno sistemati ".
Astigiani, oltre a raccontare la storia del Mercato sul numero di settembre (il numero 50), si è detta pronta a collaborare con il Consorzio anche in occasione del Bagna Cauda Day evento che in passato aveva riscosso grande successo proprio tra i banchi del Mercato Coperto.