Solidarietà - 06 ottobre 2025, 16:00

Inclusione e legalità: la delegazione astigiana lascia il segno al mercatino delle produzioni ristrette

Incontri e scambi proficui nell'iniziativa che mira a cambiare la percezione del carcere e a valorizzare la funzione rieducativa della pena

Ieri, domenica 5 ottobre, un angolo di Asti ha conquistato il cuore del centro storico di Alba, portando con sé i frutti di un impegno che unisce agricoltura, legalità e reinserimento sociale. La partecipazione astigiana al mercatino "Valelapena! Produzioni ristrette: cibo, artigianato e idee dell’Economia Penitenziaria e della Legalità" ha rappresentato un momento di grande valore, mettendo in mostra le eccellenze nate all'interno della Casa di Reclusione di Quarto.

L'evento, promosso dalla Giunta comunale di Alba in collaborazione con la Casa di Reclusione locale e il Garante dei detenuti, ha ospitato una ventina di stand provenienti da diverse realtà carcerarie. Tra questi, spiccava lo spazio allestito dalla delegazione astigiana, la cui partecipazione è stata fortemente voluta dal Garante comunale Domenico Massano e coordinata da Davide Gioda della Cooperativa La Strada.

I prodotti della terra e della cultura

Sui banchi astigiani erano esposti non solo i prodotti dei progetti di agricoltura sociale realizzati dalla Cooperativa La Strada all'interno del carcere, ma anche i materiali informativi delle numerose associazioni che compongono il tavolo di lavoro sulle tematiche carcerarie della città. Tra queste figurano Effatà Odv, il Cpia, la Casa di Carità, Agar Teatro, il Consorzio Coala e le Acli. Un posto d'onore è stato riservato al libro "Una penna per due mani", un progetto editoriale che ha recentemente ottenuto un prestigioso riconoscimento nell'ambito del premio "Mariangela Cotto", a testimonianza del valore culturale delle attività trattamentali.

Un bilancio positivo e uno sguardo al futuro

Al termine della giornata, il bilancio è stato decisamente positivo. "È stata un’iniziativa particolarmente significativa, che ha permesso incontri, conoscenze e scambi tra persone e realtà che operano negli istituti penitenziari di diversi territori", hanno commentato Massano e Gioda. L'ampia partecipazione di pubblico ha confermato l'interesse verso un tema cruciale: la necessità di promuovere uno sguardo diverso sul carcere.

Secondo i promotori della partecipazione astigiana, l'evento ha contribuito a sottolineare la centralità delle attività trattamentali, in particolare del lavoro, come strumento concreto per dare attuazione alla finalità rieducativa della pena, sancita dall'articolo 27 della Costituzione. "Si è trattato di un’iniziativa che crediamo possa essere di spunto per valutare, insieme alle istituzioni locali, la realizzazione di qualcosa di analogo anche sul nostro territorio", hanno concluso, lanciando un'idea che potrebbe presto trasformarsi in una nuova opportunità per la comunità astigiana.

Redazione

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