Il bar Barcelona di Asti è stato chiuso per 15 giorni dalla questura con l'accusa di aver somministrato bevande alcoliche a minorenni. Ma il titolare, Marco Valerio, respinge le accuse al mittente e annuncia battaglia legale, sostenendo che la verità sui fatti emergerà presto.
La versione del titolare: "Vendite regolari a maggiorenni"
"Il problema è che la gente non conosce la verità, ma uscirà presto", dichiara il titolare che rimarca come il bar non abbia venduto alcol direttamente a minori.
"Noi - spiega - abbiamo venduto ad un maggiorenne 2 birre da 4,5 gradi e lui a sua volta ha guadagnato 3 euro per dare le birre ai minori".
La dinamica descritta dal gestore del locale, ipotizza uno scenario diverso: la vendita sarebbe quindi avvenuta regolarmente a una persona maggiorenne, che successivamente avrebbe rivenduto le bevande ai minorenni per un piccolo guadagno personale.
Ricorso presentato e fiducia nella giustizia
Intanto è già stato presentato ricorso contro il provvedimento di chiusura e il titolare del Barcelona si dice fiducioso sull'esito delle verifiche. "Uscirà presto tutto e chi ha sbagliato pagherà legalmente".
Il gestore non nasconde il dispiacere per la situazione che si è venuta a creare e per le conseguenze reputazionali che il provvedimento sta avendo sull'immagine del locale. "Per adesso mi prendo insulti, tanto siamo abituati, poi riderò io", dichiara sui social, mostrando una certa amarezza ma anche determinazione nel difendere la propria posizione.
La questione dovrà ora essere chiarita attraverso i canali legali competenti. "Purtroppo - sottolinea il titolare - ci vuole tempo per la burocrazia italiana", sottolinea, evidenziando come l'attesa per il chiarimento definitivo della vicenda possa pesare sull'attività commerciale e sulla reputazione del locale.