Economia e lavoro - 15 ottobre 2025, 10:08

Sciopero FedEx Asti: mobilitazione e preoccupazioni sul futuro dopo il presidio ai cancelli

I lavoratori protestano contro la chiusura della sede astigiana e il trasferimento forzato; sindacati chiedono garanzie e sostegno per la tutela dell'occupazione.

I dipendenti in sciopero (MerfePhoto)

I dipendenti in sciopero (MerfePhoto)

È in corso e durerà a oltranza, il presidio dei lavoratori FedEx davanti ai cancelli della sede di corso Alessandria per protestare contro la chiusura dell'impianto logistico astigiano, prevista per il 31 ottobre, e contro le conseguenti ricollocazioni imposte dall'azienda, giudicate difficilmente sostenibili dalle persone coinvolte.

I sindacati hanno proclamato lo sciopero ad oltranza, denunciando "il rischio concreto di uno spezzatino che non tiene conto delle esigenze sociali, familiari e lavorative degli addetti". In particolare, da diverse settimane le trattative tra organizzazioni sindacali e dirigenza non hanno portato a un accordo che scongiuri il trasferimento dei lavoratori ad altre sedi anche molto distanti da Asti.

Ferdinando Ferrigno (Uiltucs Uil), spiega che "Nell'ipotesi di FedEx, i lavoratori impiegati ad Asti dovrebbero seguire i giri di consegna, il che significa spostarsi quotidianamente anche a centinaia di chilometri dalla loro sede attuale". Ferrigno prosegue: "Questi lavoratori rischiano di dover viaggiare per centinaia di chilometri tutti i giorni o addirittura di essere costretti a un trasferimento definitivo, con un impatto pesantissimo sulla vita familiare e sociale". Tra le destinazioni proposte figura anche la sede di Vigliano Biellese, distante più di 130 chilometri da Asti.

I 28 dipendenti della filiale astigiana, di cui 8 direttamente assunti da FedEx e 22 da una cooperativa esterna, attendono ancora risposte concrete. "Abbiamo chiesto la possibilità di mantenere sedi accettabili come Alba o Alessandria, luoghi che, pur con qualche disagio, sono comunque gestibili", commenta Ferrigno, sottolineando anche come "non abbiamo avuto alcuna discussione sugli incentivi per gli spostamenti, che pure avevamo richiesto".

Dal punto di vista aziendale, FedEx ha annunciato negli ultimi mesi un piano di efficientamento con 342 esuberi a livello nazionale, con ripercussioni che coinvolgono anche il territorio astigiano, dove la spedizione giornaliera gestita era di oltre 1.500 pacchi diretti fino a Vercelli, Cuneo e Alessandria.

Gli scioperi in corso rappresentano una mobilitazione forte e motivata dalla volontà di tutelare "le professionalità e l'occupazione dei lavoratori, non numeri da cancellare con un colpo di penna", come afferma il rappresentante sindacale.

Il futuro della logistica astigiana appare così incerto, con il rischio di una perdita importante in un territorio che ambisce a diventare polo logistico nazionale, in un momento in cui si discute dello sviluppo di zone logistiche semplificate per Genova e Savona, progetti avvertiti come opportunità.

Le proteste proseguiranno fino a quando non si avranno garanzie concrete per i lavoratori, che chiedono di poter continuare a vivere e lavorare nel proprio territorio, evitando trasferimenti forzati che segnerebbero una pesante ricaduta sociale e personale.
"Ieri abbiamo incontrato la Work Service, che gestisce gli altri appalti FedEx e abbiamo ricevuto una proposta inaccettabile, la proposta di assumere quasi tutto il personale ma con dei contratti a termine. Quindi perdendo la continuità dell'anzianità, perdendo tutto quello che deriva, ci sono casi di anzianità con persone che lavorano da 10, 14, 15 anni, quindi con delle nuove assunzioni, con dei nuovi contratti, con solo 3 mesi di contratto", conclude amaramente Ferrigno.


 

Betty Martinelli

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