Sembra un paradosso ma, stando a quanto sostenuto dal consigliere di minoranza Mario Malandrone (Ambiente Asti), nella scuola di San Carlo di corso Alba, appena ristrutturata con i fondi del Pnrr, gli studenti non possono bere l'acqua dai rubinetti. Un avviso diffuso quest'oggi dalla dirigenza scolastica informa le famiglie che, pur essendo formalmente potabile, l'acqua non è utilizzabile a causa della "probabile presenza di tracce di sabbia". Una situazione destinata a durare per diversi mesi e che ha lasciato i genitori "meravigliati e stupiti", come riporta il consigliere in un'interrogazione rivolta al sindaco e all'assessore competente.
L'edificio, riaperto a settembre dopo importanti lavori di ammodernamento conclusi durante l'estate, avrebbe dovuto garantire impianti nuovi ed efficienti. Invece, le famiglie si trovano di fronte a un disagio inaspettato. La scuola ha invitato ogni studente a portare quotidianamente la propria borraccia e ha chiesto ai genitori di collaborare per creare una piccola scorta d'acqua in classe per le emergenze.
Ma i problemi, secondo quanto segnalato a Malandrone, non si fermerebbero all'impianto idrico. L'interrogazione solleva dubbi anche sulla scelta dei sanitari, con lavandini che non sarebbero a misura di bambino, e sulla cronica assenza di una palestra, che costringe gli alunni a utilizzare la palestra Cagni per poco più di venti minuti effettivi di lezione.
Di fronte a queste criticità, il consigliere chiede all'amministrazione comunale di fare chiarezza: "L'Amministrazione era a conoscenza dei problemi all'impianto idrico prima della riapertura?", domanda Malandrone, che vuole anche sapere se sia stato effettuato un collaudo tecnico e con quale esito.
L'interrogazione sollecita inoltre "azioni urgenti per garantire la piena potabilità e sicurezza dell'acqua", chiedendo tempi certi per la risoluzione del problema e se siano state richieste spiegazioni alle ditte appaltatrici. Infine, Malandrone insiste sulla necessità di prevedere verifiche aggiuntive sugli altri impianti rinnovati con i fondi Pnrr e di informare con trasparenza le famiglie sugli sviluppi della situazione.