Sanità - 24 ottobre 2025, 07:13

Nuova sede per la Fondazione per la salute del territorio. Nursind Asti chiede: "La garitta torni a fare la guardiola per la sicurezza del pronto soccorso"

Il sindacato degli infermieri propone una convivenza tra le attività della onlus e un presidio di sicurezza dopo le recenti aggressioni a medici e guardie

All'indomani dell'inaugurazione della nuova sede della Fondazione Astigiana per la Salute del Territorio nella ex "garitta" dell'ospedale Cardinal Massaia, il Nursind, sindacato degli infermieri, rilancia una proposta per rafforzare la sicurezza del pronto soccorso. Dopo le aggressioni dei giorni scorsi a due guardie giurate e una dottoressa, il segretario territoriale Gabriele Montana suggerisce di utilizzare quella struttura anche come primo filtro di sicurezza per l'accesso al DEA.

"Partiamo dal presupposto che quando negli anni scorsi la sede è stata assegnata alla fondazione, era un periodo dove l'asticella delle aggressioni, della sicurezza, era un po' più bassa rispetto ad oggi", spiega Montana, contestualizzando la decisione presa dalle precedenti direzioni sanitarie.

Una struttura nata per la sicurezza

Il segretario del Nursind ricorda le origini della struttura: "Ci trovavamo davanti a un locale dismesso e abbandonato a se stesso e quindi la direzione di allora pensò bene di darla alla Fondazione in modo che la mettesse in ordine e la rifornisse di riscaldamento, intonaco eccetera. Assolutamente nobile iniziativa".

Tuttavia, Montana evidenzia una contraddizione: "Non si capisce come negli ultimi anni, nonostante l'assegnazione alla Fondazione, questa sede era completamente abbandonata, perché io non ci ho mai visto una persona là dentro negli ultimi anni".

La proposta di convivenza

Ora che la Fondazione ha riattivato la sede - dimostrando ancora una volta la fondamentale attività - con la donazione di un ecografo da 23mila euro - il Nursind propone una soluzione di convivenza. "Quello che noi chiediamo adesso alla direzione generale è di fare una valutazione per una possibile convivenza di una squadra, due guardie, tre guardie, una guardia all'interno di quella guardiola assieme alla fondazione", spiega Montana.

La proposta prevede di ritagliare uno spazio dove installare "dei monitor con delle telecamere collegate, dei telefoni, delle radiotrasmittenti" per "abbassare e alzare le sbarre, quindi contingentare le entrate", trasformando di fatto la struttura in un presidio di sicurezza attivo.

Il progetto originale non dimenticato

A sostegno della sua proposta, Montana cita il progetto originale della struttura: "Ho visto il progetto iniziale, c'è scritto 'Guardiola ingresso'. E quindi una possibile valutazione su questo", sottolineando come l'idea di utilizzarla per la sicurezza sia coerente con la destinazione d'uso inizialmente prevista.

In alternativa, il sindacato suggerisce una valutazione di ricollocazione della Fondazione "all'interno di locali all'interno dell'ospedale Cardinal Massaia" per "assegnare quella guardiola al progetto di origine che è una guardiola d'ingresso per assicurare più sicurezza a quel pronto soccorso che si definisce e lo ripeto per l'ennesima volta sensibile ad alto rischio".

Montana conclude precisando il carattere costruttivo della proposta: "Semplicemente questo, senza polemica e senza niente", evidenziando come l'obiettivo sia unicamente quello di rafforzare la sicurezza in un'area particolarmente esposta a episodi di violenza.

La proposta del Nursind arriva in un momento particolarmente delicato per la sicurezza sanitaria. I recenti episodi di aggressione al pronto soccorso del Cardinal Massaia hanno riacceso il dibattito sulla necessità di presidi di sicurezza più efficaci negli ospedali, trasformando quella che era una questione di organizzazione degli spazi in una priorità di sicurezza pubblica.

La palla passa ora alla direzione generale dell'ASL AT, che dovrà valutare se e come conciliare le legittime esigenze della Fondazione - che ha appena inaugurato la sua sede operativa - con le crescenti necessità di sicurezza del presidio ospedaliero più importante della provincia.