Attualità - 25 ottobre 2025, 19:25

Pronti al mini jet-lag? Stanotte l'ora legale lascia il posto a quella solare

Alle 3 di questa notte orologi indietro di un'ora. Si guadagnerà un'ora di sonno, ma il dibattito sui benefici resta aperto

Pronti al mini jet-lag? Stanotte l'ora legale lascia il posto a quella solare

Manca ormai pochissimo. Il conto alla rovescia è iniziato: stanotte, nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre, l'Italia dirà addio all'ora legale per riabbracciare l'ora solare.

Alle 3, gli orologi dovranno essere spostati indietro di 60 minuti, tornando alle 2. La buona notizia è che si dormirà un'ora in più. Sebbene la maggior parte dei dispositivi elettronici, come smartphone e computer connessi alla rete, si aggiornerà automaticamente, è bene ricordarsi di regolare manualmente gli orologi da polso e quelli da parete.

Ma perché continuiamo a spostare le lancette due volte l'anno? L'obiettivo principale dell'ora legale, introdotta in primavera, è il risparmio energetico. Sfruttando un'ora di luce naturale in più la sera, si ritarda l'accensione dell'illuminazione artificiale, con benefici quantificati ogni anno dai gestori della rete elettrica.

Tuttavia, questo doppio cambio annuale non è privo di conseguenze. Sebbene il passaggio all'ora solare sia generalmente considerato meno stressante di quello primaverile (quando si perde un'ora di sonno), il nostro corpo subisce comunque un piccolo shock, una sorta di mini jet-lag.

Gli esperti avvertono che anche questo cambiamento può interferire con il nostro ritmo circadiano, l'orologio biologico interno che regola il ciclo sonno-veglia. Nei giorni successivi potremmo sperimentare un po' di sonnolenza, irritabilità o difficoltà di concentrazione, mentre l'organismo si adatta al nuovo orario, che comporterà anche un buio anticipato nel pomeriggio.

Questo rituale, però, potrebbe avere gli anni contati. Da tempo si discute della sua abolizione. Il Parlamento Europeo si era espresso già nel 2019 a favore della fine del cambio d'ora, che sarebbe dovuta avvenire nel 2021. La pandemia e, soprattutto, la mancanza di un accordo tra gli Stati membri (divisi tra chi preferirebbe l'ora legale tutto l'anno e chi quella solare) hanno però bloccato il processo decisionale.

Per ora, quindi, tutto resta come sempre. Prepariamoci a goderci quest'ora di sonno in più, in attesa che la politica trovi una linea comune.

Gabriele Massaro

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