(Adnkronos) - È sempre il giorno giusto per un piatto di spaghetti al pomodoro, ma oggi un po' di più perché si festeggia il World Pasta Day. L'evento voluto da Unione Italiana Food insieme all'International Pasta Organisation (Ipo) ogni anno il 25 ottobre celebra il piatto simbolo della condivisione e della convivialità. Per l'occasione, una ricerca demoscopica (commissionata in queste settimane dai pastai di Unione Italiana Food (Uif) all'Istituto AstraRicerche) conferma che gli italiani non sono fieri della propria nazionalità solo per i monumenti, l’arte, le bellezze paesaggistiche e naturali e la grande produzione letteraria, ma anche per essere il Paese della pasta.
Per otto italiani su 10 la pasta è simbolo indiscusso dell’italianità, nonché ambasciatrice del Made in Italy per la quasi totalità del campione (96,6%). La pasta per gli italiani dunque non rappresenta soltanto un patrimonio economico, bensì si rivela motivo di orgoglio nazionale, un elemento culturale e identitario fortemente rappresentativo del Belpaese. La pasta si posiziona infatti nella Top 5 degli elementi che rendono gli italiani fieri di esserlo (45%), insieme a monumenti (84,9%), arte (75,8%), paesaggi naturali (73,6%) e letteratura (69,2%), addirittura più della musica (39,6%), dell’opera lirica (34,6%) e dello sport (27,3%). Non a caso, per 7 italiani su 10 (69%) se dici Italia pensi pasta, a conferma di un legame indissolubile che negli anni si è trasformato in una questione identitaria, prima della pizza (64,2%), del vino (27,4%) e di salumi e formaggi (18,4%).
Nonostante lo scenario di incertezza, non si arresta la passione globale per la pasta. La produzione mondiale ha superato i 17 milioni di tonnellate e l’Italia mantiene la leadership mondiale con circa 4,2 milioni di tonnellate prodotte nel 2024. I connazionali sono i più grandi consumatori con 23,3 chili annui pro-capite, ma quasi il 60% della produzione di pasta italiana finisce sulle tavole di tutto il mondo, con un export che tocca oltre 200 Paesi.





