Asti - 28 ottobre 2025, 18:59

Sanità di Comunità ad Asti: sottoscritto il protocollo tra ASL AT e sindacati per un modello territoriale innovativo

Un percorso per rafforzare assistenza domiciliare, prevenzione e servizi residenziali, coinvolgendo cittadini, sindacati e istituzioni nella programmazione della salute

Maurizio Facchi (segretario Pensionati Cgil Asti), Luca Quagliotti (segretario Cgil Asti), Giovanni Gorgoni (direttore generale Asl AT), Stefano Callela (segretario territoriale Cisl Alessandria-Asti), Pierluigi Guerrini (segretario territoriale Uil Pensionati), Armando Dagna (segretario territoriale Uil Asti- Cuneo)

Maurizio Facchi (segretario Pensionati Cgil Asti), Luca Quagliotti (segretario Cgil Asti), Giovanni Gorgoni (direttore generale Asl AT), Stefano Callela (segretario territoriale Cisl Alessandria-Asti), Pierluigi Guerrini (segretario territoriale Uil Pensionati), Armando Dagna (segretario territoriale Uil Asti- Cuneo)

Sottoscritto il protocollo d’intesa che segna l’avvio di un percorso condiviso per la negoziazione dei bisogni di salute e la costruzione di un nuovo modello di sanità territoriale a misura di comunità. Questo è quanto comunicato dall’Asl AT e dalle organizzazioni sindacali territoriali CGIL, CISL e UIL, unite in un progetto volto a valorizzare la Sanità di Comunità.

L’accordo ha preso il via con la convinzione che il rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale passa attraverso il coinvolgimento attivo delle istituzioni, delle rappresentanze sindacali e dei professionisti, in un’ottica di corresponsabilità e collaborazione.

I punti essenziali

Tra i punti principali previsti, viene segnalata una cabina di regia permanente tra ASL e parti sociali, con incontri periodici e una conferenza annuale aperta a istituzioni, associazioni e amministrazioni comunali sui temi di salute.

Inoltre, è previsto un importante sviluppo, con investimenti mirati su telemedicina, assistenza domiciliare, infermieri di famiglia e comunità, oltre a una maggiore integrazione sociosanitaria e al potenziamento dei servizi distrettuali del Nord e del Sud della provincia.

Particolare attenzione sarà dedicata alla prevenzione, in particolare sulla salute mentale e sui disturbi dell’età evolutiva, attraverso la formazione di MMG e PLS; mentre, in campo lavorativo, si investirà sulla promozione della cultura della sicurezza e potenziamento delle attività dello SPRESAL nell’ambito dell’Osservatorio provinciale coordinato dalla Prefettura.

Un altro elemento fondamentale sottolinea l’importanza di valorizzare il personale, con azioni di formazione, crescita professionale e conciliazione vita-lavoro per favorire l’attrattività e ridurre la mobilità del personale sanitario.

Infine, la rete residenziale e semiresidenziale vedrà nuovi investimenti: saranno sviluppati posti letto per pazienti in stato neurovegetativo e verrà istituito un nuovo nucleo Hospice ad Asti, complementare a quello già presente a Nizza Monferrato, dove è stata anche confermata la scadenza del 31 agosto 2026 per la fine lavori del presidio della Valle Belbo, con l’obiettivo di operatività nei primi mesi del 2027. Le parti chiedono un confronto regionale per ampliare i servizi in Day Hospital e Day Surgery a Nizza.

Una Sanità di Comunità

Il protocollo valorizza l’esperienza del progetto “Communit-Action” dell’ASL AT, che coinvolge comuni, terzo settore e imprese, promuovendo salute, inclusione, prevenzione della fragilità e coesione sociale.

Da questo punto di vista, la nuova collaborazione con CGIL, CISL e UIL andrà a ampliare questa rete, portando la rappresentanza dei lavoratori e dei cittadini nel processo di co-costruzione del benessere territoriale.

“Il protocollo struttura un modello di relazione partecipato per la gestione della sanità con un ruolo attivo delle parti sociali”, sottolineano il segretario Cgil Asti Luca Quagliotti, il segretario territoriale Cisl AL-AT Stefano Calella e segretario territoriale Uil Asti-Cuneo Armando Dagna.

“Questo accordo – conclude il direttore generale dell’Asl AT, Giovanni Gorgoniconsolida il dialogo con le parti sociali e getta le basi per un sistema più vicino alle persone, capace di ascoltare, programmare e rispondere ai bisogni reali di salute del territorio astigiano”.

Redazione

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