Il prossimo weekend dell’8 e 9 novembre diventa un'esperienza diversa e sorprendente dal ricco cartellone di eventi. La Fiera Nazionale del Tartufo Bianco del Monferrato a Montechiaro è anche l'occasione per scoprire un territorio, ricco di testimonianze artistiche e medievali che quest'anno compie 825 anni di storia, nonché neo Comune turistico. Ogni paese, ha il suo modo di raccontarsi, d'altronde, il cibo più di tutti, racconta l'identità di un territorio ed in particolare il Tartufo, che ha disegnato il paesaggio, l'economia, la cultura.
Un rito collettivo che condiziona l'intero anno
La Fiera rappresenta un vero e proprio rito collettivo che condiziona l'intero anno. C'è un'emozione unica nel vivere insieme l'atmosfera degli ultimi preparativi, prima dell'arrivo di Re Tartufo, che porta con sé pranzi, cene, mercatini del gusto, musiche, spettacoli e divertimenti.
Nel presidio culturale dell'ex sede delle scuole elementari, di via Piesenzana, prende il via "Tartufarte: l'arte del gusto, il gusto dell'arte". Qui si potrà visitare la mostra degli 825 anni di fondazione del Comune di Montechiaro con il Codex Montechiarensis e la mostra dei martelli d'epoca di Antonio Casarin. Un viaggio nella memoria che racconta l'evoluzione della Fiera dal 1988, con una rassegna stampa che ne documenta il percorso da Comunale e Regionale a Nazionale dal 2008.
Artisti e memorie nella sede storica del Palio
Nell'ex sede storica del comitato palio di via Vittorio Emanuele, 8, continua Tartufarte con artisti da tutt'Italia. Hanno già dato la loro adesione: Elena Bellaviti, Giuseppe Bonavia, Silvia Borelli Lenta, Marina Bottero, Gisella Carlevaro, Raffaella Di Benedetto, Valter Ghio, Pietro Macchiolo, Lorenzo Meneghel, Carla Novello, Cesare Oneda, Rossella Rossi Forza, Libero Petrone, Cristina Raselli, Biagio Russo, Giuliano Tacite, Sikke Couperus e Vittorio Zitti.
Accanto all'arte contemporanea, anche la storia locale si racconta attraverso diverse mostre. Sarà visitabile la mostra fotografica sulla violenza sulle donne "l'amore non alza le mani, ma ti prende per mano" a cura di Beatrice Bonino e Virginia Salvi di Cortemilia. E poi, la mostra fotografica "gente del mio paese al Palio 1976" a cura di Domenico Binello, e l'esposizione di alcuni costumi paliofili anni '30 "7 anni di gloria, la superba rinascita della corsa del Palio". Completano l'offerta i presepi con materiale riciclato a cura di Rita e un ricordo del rettore storico e vincente Gianmarco Rebaudengo.









