Asti celebra il suo più grande artista vivente con un doppio appuntamento che segna la storia cittadina: l'inaugurazione della mostra "Original" e l'omaggio del Teatro Alfieri a Paolo Conte, con un incontro tra applausi, affetto e memoria.
All'evento hanno preso parte le massime autorità e protagonisti della cultura locale: dal presidente Francesco Antonio Lepore di Fondazione Asti Musei, al sindaco Maurizio Rasero e al presidente della Fondazione CrAsti Livio Negro, la cui sinergia ha permesso la realizzazione di un progetto così ambizioso. Tra gli ospiti anche la storica editrice e produttrice Caterina Caselli di Sugar, da sempre vicina a Conte.

Sul palco, accanto alla curatrice della mostra Manuela Furnari, profonda conoscitrice delle opere e dell'anima del Maestro e alla giornalista del Corriere della Sera Roberta Scorranese, Paolo Conte si è raccontato con ironia e sincerità: "Dopo la mostra agli Uffizi alla quale non ho partecipato perché malato, ho ricevuto dalla mia città l'invito a mettere insieme questa mostra e ci siamo messi al lavoro. Da quel momento sono stato circondato da un manipolo di donne, preparate e grandi lavoratrici. Nella mia vita ho avuto modo di perseguire due vizi capitali: la pittura e la musica. La pittura dà tranquillità e rilassatezza, mentre la musica trascina ed eccita".
La mostra a Palazzo Mazzetti
La mostra, allestita a Palazzo Mazzetti, esplora ben 70 anni di creatività pittorica di Paolo Conte, svelando al pubblico 143 lavori su carta, dal primo disegno eseguito da bambino fino agli anni più recenti. Furnari ha sottolineato: "Nel titolo c'è la risposta a tutto: Original sfugge a ogni rigida catalogazione. Eleganza, jazz e ironia: sono i tre elementi che racchiudono l'arte di Conte".
I colori della musica
"Ho sempre accostato colori alle note: per me il fa è rosso", ha raccontato il Maestro sul palco dell'Alfieri, spiegando la sua visione sinestetica dell'arte. "Non ho l'orecchio assoluto e se uno mi chiede che nota è posso dire è marrone, o antracite". Emozionante il racconto dell'origine della sua passione: "Mio nonno aveva una tenuta e stavo ore ad ascoltare nel prato il vicino che arava. Quando si avvicinava riconoscevo tutti i rumori e il muggito quando si allontanava per me era qualcosa di divino. Il cristallizzarsi della musica".
"Asti? Una città tagliata con la scure"
Toccante il passaggio dedicato alla sua città durante l'incontro all'Alfieri: "Asti non è tanto facile da capire, città abbastanza primitiva. Quando qualcuno ha voluto scrivere poesie non ci è riuscito, ha scritto tragedia", ironizza facendo ridere il teatro. "Una città tagliata con la scure e questo è anche il suo bello". E con orgoglio: "Asti è la città che ha avuto più suonatori di jazz".
La pausa creativa
Con la consueta ironia, Conte ha concluso l'incontro rivelando: "Quando la mia mano si stanca di me allora è ora di smettere. Ora sono in pausa dal disegno, sto aspettando che mi torni la voglia di qualcosa di nuovo. Guardo la TV sul sofà".
Le opere esposte – molte delle quali inedite – raccontano la complessità di un artista poliedrico disegni che spaziano in una vita intera, testimonianza di un "novecentista carico di bellezza immaginifica e ironica".
Informazioni e orari della mostra
Sede: Palazzo Mazzetti, corso Vittorio Alfieri, 357 - Asti
Date: 5 novembre 2025 – 1 marzo 2026
Orari: Da lunedì a domenica, dalle 10 alle 19. La biglietteria chiude un'ora prima.
Biglietti: L'ingresso alla mostra è incluso nello smarticket di Palazzo Mazzetti al costo di 5 euro.













