Sono due le ipotesi di reato sulle quali la Procura della Repubblica di Asti sta procedendo nei confronti di E. K. A. ed E. B. A., entrambi cittadini di nazionalità marocchina residenti a Santo Stefano Belbo.
Nei giorni scorsi i due hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini firmato dal sostituto procuratore Davide Lucignani, che ha coordinato gli accertamenti effettuati dalle forze dell’ordine in merito a fatti registrati in Asti lo scorso 19 luglio.
I due risultano indagati in quanto, in concorso tra loro, a seguito dell’intervento di un’ambulanza della Croce Rossa Italiana chiamata per soccorrere diverse persone risultate ferite in seguito a una colluttazione – tra queste gli stessi indagati –, minacciavano un’operatrice sanitaria proferendo al suo indirizzo frasi tipo "Ti veniamo a prendere" e "La pagherai", accusandola in sostanza di perdere inutilmente tempo nella raccolta delle loro generalità invece che procedere nel prestare loro assistenza.
Da qui l’accusa di minacce, aggravata dall’essere state rivolte a volontari impegnati nell’esercizio di un’attività sanitaria.
In capo ai due pesa poi l’imputazione relativa alle lesioni personali. Dopo essersi prodotto in minacce, E. K. A. afferrava al braccio sinistro la stessa operatrice della Croce Rossa e con violenza la strattonava facendole sbattere il capo contro la porta dell’ambulanza, causandone un trauma cranico non commotivo ed ecchimosi al braccio sinistro. Il tutto mentre il secondo uomo, oltre a minacciare, riprendeva la scena col telefono cellulare.
Anche in questo caso l’ipotesi di reato risulta aggravata dall’essere stato commesso il fatto nei confronti di un’operatrice sanitaria.
I due avranno ora venti giorni di tempo per farsi interrogare o produrre memorie. A patrocinarli quali difensori d’ufficio sono gli avvocati albesi Matteo Ponzio per E. K. A. e Roberto Ponzio per E. B. A.
L’ennesimo episodio di violenza contro il personale sanitario si inserisce in un quadro preoccupante che coinvolge anche altri ospedali piemontesi.
Sabato notte, infatti, al pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce di Cuneo, un trentatreenne in stato di ebbrezza è stato arrestato dopo aver aggredito quattro operatori, causando loro lesioni, per fortuna lievi, durante una notte di caos e paura.
L’uomo, accompagnato in ospedale proprio da un’ambulanza, aveva già mostrato atteggiamenti violenti durante il trasporto, tanto da richiedere l’intervento dei carabinieri. Una volta arrivato al pronto soccorso si è chiuso in bagno e, quando un’infermiera ha tentato di aiutarlo, l’ha sollevata e scaraventata contro il muro. Nel parapiglia sono stati feriti anche altre due infermiere e un operatore socio-sanitario, tutti ora a casa in infortunio.
Rimesso in libertà il giorno successivo per decisione del magistrato, il 33enne è stato denunciato per lesioni personali.
Un caso che segue di pochi giorni un’altra aggressione registrata al pronto soccorso dell’ospedale Cardinal Massaia di Asti, dove un paziente ha violentemente insultato e colpito con un pugno un infermiere. Segnali, purtroppo sempre più frequenti, di un clima di tensione che rende il lavoro di chi opera in prima linea nella sanità sempre più difficile e rischioso.





