Il Tribunale amministrativo regionale ha sospeso la delibera della Provincia di Asti sul piano di contenimento dei piccioni. La decisione, accolta dopo il ricorso presentato dalle associazioni animaliste, ha immediatamente riacceso il dibattito sul provvedimento che, nelle intenzioni dell'ente, doveva servire a limitare i danni causati dai volatili nei centri abitati e nelle aree rurali.
Le associazioni, tra cui Lav e Oipa, avevano contestato fin dall'inizio il progetto, ritenendolo una misura "cruenta e inefficace", ottenendo dal Tar una prima sospensiva.
Di diverso avviso il consigliere provinciale delegato alla Caccia, Davide Migliasso, che commenta con fermezza la decisione: "Non condivido assolutamente questa posizione del Tar. Anche perché lo stesso tribunale, che si era occupato del piano della Città Metropolitana di Torino, non aveva accolto il ricorso. Ritengo che, visto che il nostro piano è stato redatto sulla base di quello torinese, non ci sia alcuna differenza sostanziale".
Migliasso ha sottolineato come il piano preveda metodologie di contenimento proporzionate e controllate: "I censimenti sono stati fatti accuratamente dal nostro personale. L'adozione dell'arma da fuoco fuori dai centri abitati o delle gabbie di cattura nei centri urbani avviene solo dopo aver tentato tutti gli altri metodi di contenimento. Non si tratta quindi di un piano che mira a uccidere crudelmente gli animali. Sono io stesso un amante degli animali, ma la nostra competenza è il controllo della fauna selvatica e va esercitata con responsabilità".
Il consigliere evidenzia la necessità di proseguire: "Non ci si può fermare di fronte a questa sospensiva. Attueremo tutte le misure per andare avanti nella direzione intrapresa, confrontandoci con l'intero Consiglio provinciale. Questo piano nasce da una forte richiesta proveniente da tutto il territorio, per proteggere il decoro urbano, gli edifici pubblici e privati, le chiese e le scuole, e per contenere i rischi igienico-sanitari".
Migliasso aggiunge infine: "Come per i piani di contenimento dei cinghiali e dei caprioli, anche per i piccioni esistono motivazioni precise legate alla sicurezza, all'igiene e alla salute pubblica. La Provincia di Asti deve avere un piano di contenimento. Da quando lo abbiamo adottato, altre province del Piemonte ci hanno contattato per replicare il modello: un segnale che conferma quanto sia sensato, strutturato e doveroso".