Lutto nel mondo della musica: è morto Beppe Vessicchio. L'amato direttore d'orchestra è scomparso oggi all'età di 69 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel panorama musicale italiano e un ricordo indelebile nel territorio astigiano, che lo aveva accolto con affetto e lo aveva reso cittadino onorario di Rocchetta Tanaro.
Un legame speciale con l'Astigiano
Il maestro Vessicchio aveva stretto negli ultimi anni un legame particolare con il territorio astigiano. Nel luglio 2024, Rocchetta Tanaro gli aveva conferito la cittadinanza onoraria, un riconoscimento che il maestro aveva accolto con profonda emozione: "Ora mi sento responsabile di questa comunità", aveva dichiarato in quell'occasione, sottolineando quanto fosse importante per lui questo riconoscimento.

Il rapporto con l'Astigiano si era consolidato anche attraverso progetti innovativi che univano la sua grande passione per la musica con le eccellenze enogastronomiche del territorio. Nel febbraio 2025, il maestro era stato protagonista della presentazione della nuova Rebarba Barbera d'Asti Superiore vendemmia 2021, un vino armonizzato con la musica, dimostrando ancora una volta la sua capacità di creare connessioni tra arte e territorio.
Una carriera straordinaria
Vessicchio mosse i primi passi nella musica nella sua Napoli, dove aveva iniziato a lavorare in studio al fianco di artisti come Nino Buonocore, Edoardo Bennato, Peppino di Capri, Peppino Gagliardi e Lina Sastri. Prese il via un percorso che lo portò a collaborare con alcuni dei nomi più importanti della canzone italiana.
Tra le esperienze più significative di quegli anni quella con Gino Paoli, con cui aveva firmato a quattro mani brani diventati popolari come "Ti lascio una canzone", "Cosa farò da grande" e "Coppi".
Nel 1975 entrò a fare parte del gruppo comico-musicale I Trettré, all'epoca ancora noti come I Rottambuli. Nella formazione originaria, composta insieme ai concittadini Mirko Setaro ed Edoardo Romano, si occupò del lato musicale, suonando chitarra e pianoforte. Quando il trio iniziò a orientarsi sempre più verso il cabaret, Vessicchio decise di dedicarsi completamente alla musica, lasciando il gruppo prima che raggiungesse la notorietà nei primi anni Ottanta.
Un maestro amato dal pubblico
Nel corso della sua lunga carriera, Beppe Vessicchio era diventato un volto familiare per il pubblico televisivo italiano, grazie alle sue partecipazioni al Festival di Sanremo e ad altri programmi musicali, dove il suo carisma e la sua competenza lo avevano reso una figura amatissima. "Dirige l'orchestra il maestro Beppe Vessicchio", è un detto diventato meme con tantissime sfaccettature.
Il territorio astigiano perde oggi non solo un grande musicista, ma anche un cittadino onorario che aveva saputo creare un ponte tra la tradizione musicale italiana e le eccellenze locali, lasciando un'eredità che va oltre la musica.






