Economia e lavoro - 14 novembre 2025, 14:54

Ambassador 5.0: non influencer, ma "capitale umano" al servizio del territorio [GALLERIA FOTOGRAFICA]

L'Ente Turismo Langhe Roero Monferrato ha illustrato le peculiarità del progetto di promozione incentrato su formazione e "comunicazione gentile"

Foto di gruppo per gli ambassador del progetto

Foto di gruppo per gli ambassador del progetto

Non solo numeri, ma "capitale umano". È questa la forza del progetto Ambassador 5.0 dell'Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, che sta ridefinendo la promozione territoriale affidandola a chi quei luoghi li vive davvero. Un successo confermato dai dati, ma che poggia su una visione precisa, come spiegato dal direttore Bruno Bertero e dalla destination manager Giorgia Deiuri.

Il modello si basa su un forte "tecnicismo", come lo definisce Bertero: la credibilità. Gli ambassador non sono influencer tradizionali, ma persone che raccontano esperienze realmente vissute e non "artefatte". Questo crea un doppio vantaggio, raggiungendo sia la "vetrina" della destinazione sia la fanbase personale di ogni ambasciatore.

L'obiettivo dichiarato è raccontare il territorio attraverso la voce unica di ogni singolo ambassador. Proprio questa autenticità ha generato un risultato significativo: "L'attenzione principale nei confronti degli ambassador arriva dalle aziende", ha sottolineato Bertero, "che riconoscono loro una capacità di comunicazione che a loro manca".

L'Ente Turismo sta investendo in questo capitale umano anche con la formazione continua, consapevole che si delineerà un doppio percorso: "Ci saranno ambassador con capacità di gestire la comunicazione con il proprio blog e prenderanno una linea a se stante", ha spiegato il direttore, "altri che acquisiranno credibilità con le aziende del territorio".

Ma come funziona nel concreto il progetto? Giorgia Deiuri, che gestisce l'iniziativa, ha sottolineato il pilastro fondamentale: "Non vogliamo modificare il tone of voice (anglicismo che definisce lo 'stile' di comunicazione di ciascun soggetto coinvolto, ndr.) della persona che diventa ambassador", ha detto. "Ognuno ha la sua voce e la sua community, ed è questo il nostro valore aggiunto".

Il prerequisito per partecipare è uno solo: essere residenti in Piemonte. Questo garantisce quel racconto autentico che ha già generato, in meno di un anno, quasi 100 contenuti in collaborazione, oltre 500 stories e una media di 400mila visualizzazioni organiche al mese.

La vera ricchezza sta nella diversità delle figure coinvolte: dal pensionato alla casalinga, dal chimico all'architetto. Ognuno comunica sui propri canali, pubblicando i contenuti in collaborazione con l'Ente. "Instagram è quello che performa meglio, seguito da Linkedin e infine Facebook", ha precisato Deiuri. I contenuti scritti trovano spazio anche nella rubrica "Voci degli ambassador" su Linkedin.

Il tutto si basa sulla "comunicazione gentile": un approccio coerente, onesto, concreto e trasparente. Un metodo che, nei limiti di un ente di promozione, non teme di far emergere i limiti e le imperfezioni, perché è quello che l'utente finale chiede.

Per riconoscere questo impegno, che è totalmente volontario, l'Ente ha infine annunciato l'istituzione di un "Ambassador Award", un premio per i migliori contributi. L'obiettivo finale, ha concluso Deiuri, è fare gruppo e "contaminare" le diverse community, creando un'unica, grande rete che rappresenta l'umanità del territorio.

Gabriele Massaro

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