È stato un fine settimana denso di significati per le Penne Nere astigiane, vissuto su un doppio binario emotivo: da un lato la pianificazione amministrativa segnata da un profondo momento di commozione comunitaria, dall'altro la celebrazione della memoria storica e la proiezione verso il futuro con le nuove generazioni. Tra le mura dell'università, nelle piazze del Monferrato e fino a Trieste, l'Associazione Nazionale Alpini (ANA) di Asti ha confermato il proprio ruolo quale punto di riferimento fatto di tradizione, solidarietà e continuità.
Il dolore condiviso e il futuro della Sezione
Il momento centrale di queste giornate si è svolto domenica 16 novembre, quando i capigruppo della Sezione ANA di Asti si sono riuniti nell'aula magna del Polo Universitario “Rita Levi Montalcini” per l'assemblea annuale. A fare gli onori di casa è stato il presidente uscente Fabrizio Pighin, giunto ormai agli ultimi quattro mesi del suo mandato e pronto a tracciare un bilancio delle attività.
Tuttavia, l'ordine del giorno è stato stravolto da un momento di intensa umanità che ha toccato il cuore di tutti i presenti. Con voce rotta dall'emozione, il presidente Pighin ha annunciato il ritiro della candidatura alla presidenza del consigliere sezionale Vincenzo Calvo. Una decisione sofferta, dettata da una tragedia che ha colpito duramente la sua famiglia: la recente e improvvisa scomparsa del genero, Manuel Alongi. Vincenzo Calvo ha inoltre rassegnato le dimissioni da consigliere e rimesso la delega referente per lo Sport.
La notizia, seppur già nota a molti, ha attraversato la sala trasformando il dolore privato in un sentimento collettivo: un lungo applauso spontaneo si è levato dall'assemblea, un abbraccio ideale per stringersi attorno all'Alpino e alla sua famiglia.
Guardando al futuro amministrativo del triennio 2026-2029, la presidenza vede ora una sola candidatura in campo: quella di Giorgio Gianuzzi, attuale consigliere sezionale, referente del Centro Studi ANA Asti e direttore della rivista Penne Nere Astigiane.
Nonostante il velo di tristezza, i lavori sono proseguiti guardando alle sfide future. Sebbene il tesseramento 2025 registri una lieve flessione in linea con il trend nazionale, le previsioni restano contenute. Grande attesa c'è per il 2026, un anno che si preannuncia ricco di appuntamenti: dall'Adunata Nazionale a Genova (8-10 maggio) al 36° Raduno Sezionale a Canelli, dove dal 12 al 14 giugno si festeggerà il centenario del gruppo locale. È stato inoltre anticipato che l'ANA nazionale, con il contributo video della Sezione di Asti, proporrà una serie di eventi per commemorare i 50 anni dal terremoto del Friuli, atto di nascita della Protezione Civile alpina.
Dopo aver confermato che il Campo Scuola 2026 si terrà nuovamente a Costigliole d'Asti, la giornata si è conclusa con la deposizione di una corona al Monumento degli Alpini Caduti in corso XXV Aprile, sulle note del Silenzio.
La memoria: l'omaggio ai caduti di Russia a Montiglio
Mentre ad Asti si discuteva il futuro della sezione, la storia è stata protagonista a Montiglio Monferrato. Dove, nella stessa giornata di domenica 16 novembre, si è svolta la commemorazione dei Reduci, Caduti e Dispersi della Campagna di Russia, organizzata dalla Sezione Monferrato dell’Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia (U.N.I.R.R.).
Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco di Montiglio Monferrato, Dimitri Tasso, il Consigliere Nazionale ANA Corrado Vittone e il Delegato della Prima Zona della Sezione di Asti, Luigi Penna. Dopo la registrazione dei gruppi presso il Monumento ai Caduti in piazza della Vittoria e la Santa Messa celebrata nella parrocchiale da don Ottavio Sega, il corteo ha reso onore al monumento U.N.I.R.R. con la deposizione di una corona d'alloro.
Il futuro: due nuovi cappelli per le Penne Nere Astigiane
Se la memoria e l'organizzazione sono le radici, i giovani rappresentano la linfa vitale del Corpo. Un segnale di speranza arriva da Trieste dove, sabato 15 ottobre, in piazza Unità d'Italia, si è svolta la cerimonia di consegna del cappello alpino ai volontari in ferma iniziale.
Tra i 140 giovani che hanno completato l'addestramento, spiccano due astigiani: Christin Saluzzo e il canellese Gian Luca Cuciuffo, rispettivamente di 20 e 21 anni. Ricevere il cappello dalle autorità e dall'Associazione Nazionale Alpini non è stato solo un atto formale, ma un passaggio simbolico che unisce tradizione e spirito di servizio. "Una cerimonia che ha unito tradizione, attraverso il simbolo identitario per eccellenza del Corpo, impegno e spirito di servizio", principi che ora accompagneranno questi due nuovi Alpini nel loro cammino futuro.







