Attualità - 20 novembre 2025, 07:21

Separazioni conflittuali e diritti dei minori: l'appello del Garante piemontese per l'infanzia. Ad Asti oggi in questura 85 bambini per un momento dedicato

Giovanni Ravalli: "Lasciatevi in pace per amore dei vostri figli". Il messaggio in occasione della Giornata mondiale del 20 novembre

Separazioni conflittuali e diritti dei minori: l'appello del Garante piemontese per l'infanzia. Ad Asti oggi in questura 85 bambini per un momento dedicato

In occasione della Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, che si celebra oggi, 20 novembre in ricordo dell'approvazione della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo del 1989, il Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza del Piemonte, Giovanni Ravalli, lancia un appello accorato alle coppie in fase di separazione: "Lasciatevi in pace, per amore dei vostri figli".​

Il tema scelto quest'anno dal Garante riguarda una problematica sempre più diffusa che emerge dalle segnalazioni ricevute dall'ufficio: le difficoltà nell'esercizio della responsabilità genitoriale, soprattutto nei casi di separazioni coniugali caratterizzate da alta conflittualità. "Un rapporto viene definito altamente conflittuale quando i minori rischiano di subire danni dalla crisi separativa principalmente a causa dell'incapacità dei genitori di riconoscere e farsi carico dei bisogni e delle esigenze del figlio", sottolinea Ravalli nel suo messaggio.​

Questa mattina ad Asti in Questura dalle 9 alle 11, 85 bambini delle scuole elementari della Provincia parteciperanno a una giornata con attività a loro dedicate.

Le conseguenze sui minori

Il Garante evidenzia come il danno ai figli non sia determinato tanto dalla separazione in sé, quanto dalla qualità delle relazioni familiari. Disturbi comportamentali, scarso rendimento scolastico e dipendenze sono solo alcuni dei problemi che possono manifestarsi a seguito di un alto conflitto genitoriale. Le conseguenze variano in base all'età: i bambini sotto i tre anni mostrano maggiore vulnerabilità con irritabilità e alterazione del sonno, mentre tra i 3 e i 6 anni può insorgere il senso di colpa rispetto ai problemi dei genitori.​

Citando la Società italiana di pediatria, Ravalli ricorda che "nei bambini che vivono l'alta conflittualità cronica dei genitori, non è insolito osservare disturbi comportamentali quali episodi anoressici o insonnia, stati depressivi, difficoltà a sviluppare relazioni intime". Gli adolescenti, pur comprendendo meglio tali situazioni, possono avere difficoltà ad accettarle e farsi carico di questioni adulte, generando insicurezza e comportamenti malsani.​

La bigenitorialità e la mediazione familiare

Il Garante richiama il principio della bigenitorialità, sancito dalla Convenzione ONU e riconosciuto in Italia dalla Legge 54/2006, che prevede l'affidamento condiviso per i figli di coppie separate anche non sposate. "La bigenitorialità non consiste nel trascorrere uguale tempo con entrambi i genitori, ma significa partecipazione attiva e quindi coinvolgimento di entrambi i genitori nel progetto educativo, di crescita, di assistenza dei figli", chiarisce Ravalli.​

La Riforma Cartabia ha riservato ampio spazio alle modalità di supporto per le separazioni altamente conflittuali, valorizzando in particolare la mediazione familiare, "un processo collaborativo di risoluzione del conflitto" in cui le coppie sono assistite da un mediatore terzo e imparziale per trovare soluzioni condivise.​

Nel 2018 l'Autorità Garante Nazionale ha realizzato la "Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori", un decalogo ispirato alla Convenzione di New York che individua i diritti fondamentali dei minori: continuare ad amare e ad essere amati da entrambi i genitori, mantenere i propri affetti, continuare ad essere figli e vivere la loro età, essere informati e ascoltati, non subire pressioni, vedere le scelte condivise dai genitori e non essere coinvolti nei conflitti.​

"Con linguaggio molto semplice e immediato la Carta ci dice quanto sia complessa la situazione a seguito della separazione", sottolinea il Garante, ricordando che "i genitori continuano a rimanere tali anche a seguito della separazione, mantenendo il proprio ruolo di guida e punto di riferimento".​

Ravalli conclude ringraziando la Regione Piemonte per l'impegno nella tutela dei diritti dell'infanzia, in particolare per i Progetti educativi familiari (Pef) volti alla promozione di una genitorialità positiva e per i Centri per la famiglia, che offrono servizi territoriali tra cui informazioni, consulenze, mediazione familiare e servizi di prossimità.​

"La figura del Garante rappresenta un ponte tra le esigenze dei minori e le istituzioni", ricorda Ravalli, che dall'incarico ricevuto nel 2024 si adopera per affrontare le problematiche segnalate e proporre interventi migliorativi della normativa regionale.​

Per segnalazioni: segnalazioni.infanzia@cr.piemonte.i

Redazione

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