La Provincia di Asti fa dietrofront sul piano di contenimento dei piccioni dopo il parere critico dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sull’ormai famosa delibera 45 del 29 luglio 2025, annullando in autotutela il provvedimento e aprendo la strada alla stesura di un nuovo piano.
La sospensiva del Tar e il parere di Ispra
Al centro della vicenda c’è il piano di controllo del columba livia pensato per ridurre deiezioni, danni alle colture e imbrattamenti di magazzini e allevamenti, approvato dalla Provincia prima che arrivasse il parere dell’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Proprio quel parere, giunto successivamente, ha segnalato criticità tali da escludere un giudizio favorevole sulla versione approvata, invitando l’ente a rivedere il testo.
La seduta e il voto unanime
In consiglio provinciale la scelta è stata quella di recepire le osservazioni tecniche e disfare il vecchio impianto, rinunciando formalmente al piano contestato. Dopo l’illustrazione del presidente Maurizio Rasero e del dirigente competente, la discussione si è chiusa con una votazione a favore all’unanimità, senza astenuti né contrari, e con la decisione di rendere la delibera immediatamente eseguibile per non allungare ulteriormente i tempi.
Cosa prevede ora la Provincia
Con l’annullamento della delibera 45, il nuovo provvedimento dispone la trasmissione dell’atto a Regione Piemonte, Comuni della provincia, ambiti territoriali di caccia, organizzazioni agricole e corpi di vigilanza, dai carabinieri forestali agli agenti faunistico ambientali. La Provincia annuncia la predisposizione di un nuovo piano di controllo, che dovrà nascere già allineato alle indicazioni di Ispra e tornare sui tavoli tecnici prima di essere nuovamente sottoposto al vaglio politico .
“Non condivido questa sospensione, perché il piano si è reso assolutamente necessario per tutte le problematiche che determina a livello ambientale e sul settore agricolo - ha commentato il consigliere provinciale Davide Migliasso - Detto questo, ne prendiamo atto. Abbiamo in autotutela ritirato la delibera, ma stiamo già lavorando alla redazione di un nuovo piano e mi auspico, avendo avuto un incontro la scorsa settimana con il settore Caccia della Provincia, che sia pronto il prima possibile da sottoporre al Consiglio provinciale per l’approvazione e la successiva adozione. Non ci fermiamo a questa sospensione: andiamo avanti, perché riteniamo che sia assolutamente opportuno avere un piano anche per la specie piccione”.





