Attualità - 25 novembre 2025, 18:47

Carabinieri in prima linea contro la violenza sulle donne

L’Arma rafforza sensibilizzazione, formazione e tecnologie a supporto delle vittime, confermando l’impegno nella prevenzione e nel contrasto dei reati di genere

Carabinieri in prima linea contro la violenza sulle donne

In occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, l’Arma dei Carabinieri ha organizzato una campagna di comunicazione e responsabilizzazione che mira a rafforzare la consapevolezza e l’impegno sul delicato tema.

In questa direzione, le iniziative intraprese sono tutte accomunate dal dire fermamente “No!” a qualsiasi forma di comportamento violento o discriminante – sia fisico che psicologico.

Da qui, parte tutta la campagna di diffusione di materiale informativo, di locandine e video sui principali canali social dell’Arma, oltre alle numerose interviste di Carabinieri particolarmente impegnati nella specifica attività, rappresentano strumenti utili a incoraggiare le vittime affinché denuncino ciò che subiscono.

L’Arma dei Carabinieri conferma così il proprio impegno nella prevenzione e nel contrasto della violenza di genere, attraverso un approccio che combina sensibilizzazione, formazione e strumenti tecnologici: spot, campagne nelle scuole e incontri con le comunità locali mirati a promuovere rispetto, dignità e ascolto, superando retaggi culturali di disuguaglianza.

 

Inoltre, anche quest’anno, tante caserme si illumineranno di arancione nell’ambito della campagna “Orange the World” e sul sito dell’Arma è disponibile il “Violenzametro”, un test di autovalutazione per le vittime (http://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/consigli/codice-rosso/codice-rosso). Dal 2009 la Sezione Atti Persecutori studia il fenomeno e coordina strategie operative, supportata dalla Rete nazionale di monitoraggio e da corsi di alta formazione presso l’ISTI, in collaborazione con psicologi e reparti specializzati.

Tra le iniziative di maggiore rilievo ci sono “Una stanza tutta per sé”, ambienti protetti per l’ascolto delle vittime, e “Mobile Angel”, dispositivi di allarme e geolocalizzazione distribuiti a donne in pericolo. L’Arma concentra infatti l’attenzione sui cosiddetti “reati spia” - atti persecutori, maltrattamenti e violenze sessuali – per prevenire tragedie future.

 

I numeri confermano l’intensità dell’attività: nel 2024 i reati segnalati sotto il Codice Rosso sono stati 60.972, con 9.484 arresti; nei primi nove mesi del 2025 i reati già perseguiti sono 40.803 con 6.673 arresti. Nonostante le difficoltà di intercettare precocemente gli episodi, l’Arma ribadisce la priorità assoluta di garantire sicurezza e tutela alle vittime, puntando su prevenzione, formazione e innovazione tecnologica.

Redazione

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