Eventi - 28 novembre 2025, 18:46

Un "filo rosso" che unisce memoria e futuro: il Cpia di Asti dice no alla violenza sulle donne

Il 3 dicembre una serata di letture e testimonianze in piazza Leonardo da Vinci. Un omaggio all'impegno di Piera Medico e un monito condiviso

L'evento dello scorso anno (MerfePhoto)

L'evento dello scorso anno (MerfePhoto)

La scuola non si ferma alle nozioni, ma diventa presidio di civiltà. È con questo spirito che il Cpia 1 di Asti apre le sue porte alla cittadinanza per una serata di riflessione, memoria e impegno civile. L'appuntamento è per martedì 3 dicembre, dalle 20.30 alle 22, nella sede di piazza Leonardo da Vinci 22: un evento per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ma soprattutto per ribadire che la cultura del rispetto si costruisce giorno per giorno.

Un'eredità che continua: il ricordo di Piera Medico

L'iniziativa non è un episodio isolato, ma il frutto di una tradizione decennale nata nel 2014 e portata avanti con tenacia e passione. Una storia che ha un nome e un volto precisi: quelli di Piera Medico, docente dell'istituto scomparsa un anno fa, che ha ideato e animato questo appuntamento rendendolo un punto fermo per la comunità scolastica e il territorio. La serata del 2025 sarà dunque anche un tributo al suo lavoro, "un contributo prezioso" che continua a dare frutti attraverso le voci e i gesti di chi ne raccoglie il testimone.

Voci, simboli e riflessioni

Al centro dell'incontro ci saranno gli interventi di Nicoletta Fasano, ricercatrice dell’Israt, e di Noemi Costa, attivista del movimento Non una di meno Asti. Le loro analisi storiche e sociali si intrecceranno con la parte più emotiva della serata, affidata agli studenti e alle studentesse del Cpia.
La galleria centrale dell'istituto si trasformerà in un palcoscenico di coscienza civile: i corsisti, vestiti a lutto con una sciarpa rossa, daranno vita a letture e canti, circondati dall'installazione delle scarpe rosse. Un richiamo potente all'opera dell'artista messicana Elina Chauvet, simbolo globale della lotta al femminicidio e ispirato a quel movimento "Ni una menos" nato in Argentina per gridare al mondo "Ni una mujer menos, ni una muerte más" ("Non una donna in meno, non una morte in più").

Il Cpia di Asti conferma così la sua vocazione non solo formativa ma sociale. La scelta di coinvolgere direttamente gli allievi in un percorso di consapevolezza dimostra che la battaglia contro la violenza di genere non è una questione privata, ma una responsabilità collettiva.
La serata del 3 dicembre sarà un momento per ricordare il sacrificio delle sorelle Mirabal e di tutte le vittime, ma soprattutto per guardare avanti, usando "la cultura, l’ascolto e la partecipazione" come antidoti all'oppressione e strumenti per costruire una società più giusta.

Redazione

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