La provincia di Asti scivola al 54° posto nella classifica 2025 della qualità della vita del Sole 24 Ore, perdendo cinque posizioni rispetto all'anno precedente quando si era piazzata al 49°. Con una popolazione di 207.310 abitanti, il territorio astigiano si colloca nella fascia centrale della graduatoria nazionale che vede trionfare Trento, seguita da Bolzano e Udine. Un arretramento contenuto ma significativo, che fotografa un territorio dalle performance contrastanti, capace di eccellere in alcuni settori ma penalizzato da criticità strutturali che pesano sul risultato complessivo
I settori in calo: affari e lavoro crollano di 31 posizioni
Il dato più preoccupante riguarda il comparto "Affari e lavoro", dove Asti precipita al 61° posto con un crollo di ben 31 posizioni rispetto al 2024. È il segnale più evidente delle difficoltà del tessuto produttivo locale, che fatica a tenere il passo con le province più dinamiche del Nord. Anche "Ricchezza e consumi" registra un arretramento significativo: dal 22° al 42° posto, con una perdita di 20 posizioni che testimonia un rallentamento del benessere economico del territorio.
"Giustizia e sicurezza" perde invece 21 posizioni, fermandosi al 44° posto nazionale. Pure "Cultura e tempo libero" continua la sua discesa, piazzandosi all'86° posto con un calo di sei posizioni. Un quadro che descrive un territorio che, pur mantenendo alcune eccellenze, vede erodersi i punti di forza economici e produttivi che avevano caratterizzato gli anni precedenti.
Le eccellenze resistono: sportelli bancari e sicurezza
Nonostante l'arretramento generale, Asti continua a distinguersi in alcuni ambiti specifici. Il territorio conquista un prestigioso 5° posto nazionale per densità di sportelli bancari, con 56 filiali ogni 100mila abitanti contro una media di 36. È un primato che testimonia la capillarità del sistema creditizio locale, garanzia di servizi finanziari diffusi anche nei centri minori. Sul fronte della sicurezza, la provincia brilla per alcuni indicatori: 6° posto per rapine in pubblica via (solo 3 denunce ogni 100mila abitanti), 11° per reati legati agli stupefacenti (26 denunce contro una media di 49,1) e 21° per furti con strappo.
Altri segnali positivi arrivano dal saldo migratorio (20° posto) e dall'emigrazione ospedaliera contenuta (16° posto), che evidenzia una sanità locale capace di trattenere i pazienti. Anche l'occupazione femminile mostra segni di vitalità, con una crescita del 4,8% nell'ultimo anno, mentre gli amministratori comunali donne aumentano del 3,5%. Piccoli segnali di cambiamento che però non bastano a invertire la tendenza complessiva.
Mortalità stradale: ultimo posto in Italia
Il punto più nero della classifica è rappresentato dalla mortalità stradale in ambito extraurbano, dove Asti occupa l'ultimo posto assoluto tra le 107 province italiane. Con l'11% degli incidenti mortali contro una media nazionale del 4,4%, il dato fotografa una criticità drammatica della viabilità provinciale extraurbana. Un allarme che chiama in causa l'educazione alla sicurezza stradale. Altri indicatori negativi pesano sul risultato: l'indice del clima colloca Asti al 105° posto (97° per soleggiamento con 7,4 ore di sole al giorno), mentre l'indice di sportività si ferma al 91°. Danneggiamenti (98° posto con 618 denunce ogni 100mila abitanti) e assorbimento del settore residenziale (104°) completano il quadro delle difficoltà.
Luci per giovani e anziani, demografia in risalita
Non tutto è negativo. La categoria "Demografia e società" registra il miglioramento più significativo, con Asti che guadagna 9 posizioni arrivando al 57° posto. Anche "Ambiente e servizi" sale di cinque posizioni, attestandosi al 43° posto nazionale.
Gli indici generazionali offrono spunti interessanti: la qualità della vita dei giovani colloca Asti al 21° posto con 549,7 punti, un risultato notevole che evidenzia opportunità e servizi adeguati per le nuove generazioni. Pure gli anziani vivono condizioni superiori alla media, con un 23° posto (527 punti) che segnala welfare e assistenza appropriati per la terza età.
I bambini si collocano al 50° posto (462,3 punti), mentre la qualità della vita delle donne si attesta al 52° con 594 punti, leggermente sopra la media nazionale di 556,1. Un territorio che, nonostante l'arretramento fotografato dalla classifica, sa ancora offrire condizioni discrete per alcune fasce della popolazione.
Per tutti gli indicatori, la classifica è disponibile a questo link.





