Attualità - 01 dicembre 2025, 09:43

Primo dicembre, la Giornata mondiale contro l’Aids per non abbassare la guardia: “La lotta non è finita”

Ad Asti la prevenzione è scesa in piazza ieri con Asti Pride, Croce Rossa e Lila: grande partecipazione per i test gratuiti e anonimi in centro

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La Giornata mondiale contro l’Aids del primo dicembre arriva quest’anno con un messaggio globale che invita a trasformare la risposta al virus, superando disuguaglianze e barriere. Il tema internazionale del 2025, Superare le difficoltà, trasformare la risposta all’AIDS”, ricorda che la battaglia non è ancora vinta e che l’obiettivo di eradicare l’epidemia entro il 2030 richiede uno sforzo costante. Anche se i riflettori si accendono oggi, ad Asti la mobilitazione concreta ha anticipato la ricorrenza, portando ieri in piazza Libertà un presidio di salute e consapevolezza.​

Prevenzione tra la gente

Proprio nel cuore del centro cittadino, nel pomeriggio di domenica 30 novembre, Asti Pride, Croce Rossa Italiana – Comitato di Asti e Lila Piemonte hanno unito le forze per offrire un servizio fondamentale: test gratuiti, anonimi e rapidi per Hiv e sifilide. Dalle 14 alle 17, i volontari hanno accolto chiunque volesse sottoporsi allo screening o semplicemente chiedere informazioni, abbattendo quel muro di timore che spesso circonda queste tematiche. Il riscontro è stato significativo: 30 persone hanno richiesto l’accesso al test, 21 i test eseguiti, 140  persone si sono fermate per chiedere informazioni e materiale informativo; sono stati distribuiti 50 preservativi.
"Un grande ringraziamento ai co-organizzatori che hanno reso possibile la giornata: Lila Piemonte, Croce Rossa Italiana – Comitato di Asti, la dott.ssa Chiara Pastore e il dott. Paolo Crivelli, scrive Asti Pride, la vostra presenza e collaborazione dimostrano quanto sia fondamentale continuare a parlare di prevenzione, salute e consapevolezza".

Un risultato che testimonia quanto sia alta la richiesta di accessibilità alla prevenzione, come sottolineato da Patrizio Onori, attivista ed ex presidente di Asti Pride: “È la prima volta che ad Asti si effettuano test di strada gratuiti ed anonimi. Le infezioni sessualmente trasmissibili in Italia sono in aumento. Il 49 per cento delle persone sieropositive scopre di esserlo in ritardo, quando il virus provoca già alcuni sintomi importanti”. L’iniziativa ha permesso di intercettare bisogni reali, portando la sanità pubblica letteralmente tra la gente, fuori dagli ambulatori.​

I dati nazionali

Lo scenario italiano impone di tenere alta l’attenzione. Secondo i dati più recenti, nel 2024 sono state registrate 2.379 nuove diagnosi di infezione da Hiv, con un’incidenza pari a circa 4 nuovi casi ogni 100mila residenti. Un dato che deve far riflettere riguarda la modalità di trasmissione: la stragrande maggioranza delle infezioni, pari all’86,3 per cento, è attribuibile a rapporti sessuali non protetti. Le fasce d’età più colpite rimangono quelle tra i 30 e i 39 anni, confermando che il virus non guarda in faccia a nessuno e che la percezione del rischio è spesso ancora troppo bassa.​

Oggi le terapie antiretrovirali permettono alle persone con Hiv di condurre una vita normale e, se in terapia efficace (U=U, Undetectable = Untransmittable), di non trasmettere il virus. Tuttavia, il ritardo nella diagnosi resta il nemico principale. Iniziative come quella di piazza Libertà non servono solo a individuare eventuali positività, ma a normalizzare il test come atto di cura verso se stessi e verso gli altri.

Betty Martinelli

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