Ieri, venerdì 5 dicembre, la Biblioteca Astense ha accolto un'iniziativa intima e profonda: l'inaugurazione di tre scaffali dedicati a Daniela Albertelli, Alessandra Appiano ed Elisa Schininá, tre donne astigiane legate dalla passione per i libri e strappate prematuramente alla vita da gesti estremi per la malattia dell'anima.
L'evento, parte del progetto Adotta uno scaffale, è stato promosso dall'associazione Un libro per Daniela – creata in ricordo di Daniela, la libraia che con passione apriva mondi di storie – in sinergia con La Voce di Elisa e Amici di Salvataggio, insieme alla Fondazione Biblioteca Astense Giorgio Faletti.
La cerimonia ha riempito gli spazi della biblioteca fino alla capienza consentita, con un'affluenza commossa della comunità.
Saluti istituzionali hanno inaugurato i momenti, seguiti da letture evocative e intrattenimenti musicali che hanno intrecciato parole e note in un omaggio discreto.
L'obiettivo condiviso dalle associazioni è chiaro: custodire la loro eredità letteraria mentre si sensibilizza sul dramma del suicidio, un tema spesso avvolto nel silenzio, per promuovere dialogo e prevenzione.
Il potere onirico di un libro
“Un libro sogna, un libro è l'unico oggetto inanimato che possa avere sogni”, scriveva Ennio Flaiano, catturando l'essenza di ciò che univa queste figure.
Elisa Schininá e Alessandra Appiano, autrici sensibili, hanno tessuto storie che esploravano l'animo umano con delicatezza e intensità; Daniela Albertelli, incarnava invece il ponte tra quei mondi e i lettori, consigliando volumi con un entusiasmo contagioso nella sua libreria.
Portate via dal peso insostenibile che le ha condotte al suicidio, le loro vite evocano la fragilità nascosta dietro passioni luminose.
Le associazioni, nate dal dolore dei loro cari, vedono in questi scaffali non solo un tributo, ma un invito a rompere il tabù: i libri, come custodi di emozioni, possono diventare alleati nella lotta contro l'isolamento, offrendo parole che curano e connettono.
Biblioteche come spazi di cura
Le biblioteche, silenziose dall'esterno, custodiscono in realtà un vitalismo sotterraneo: sono luoghi di cura, incontro e attivismo.
Qui, dove la memoria si fa dialogo, la posa delle targhe ha simboleggiato un impegno concreto per il futuro condiviso della comunità astigiana.
La Biblioteca Astense Giorgio Faletti ha accolto questa adozione con gratitudine, rafforzando il ruolo della biblioteca come rifugio contro la solitudine.
L'iniziativa Adotta uno scaffale apre la porta a ulteriori contributi: donazioni di volumi o adozioni personali possono amplificare il messaggio di sensibilizzazione, trasformando il ricordo in azione.
In un tempo di distrazioni effimere, questi spazi ricordano che i libri non sono reliquie, ma semi di resilienza che germogliano nel confronto umano.























