Sanità - 06 dicembre 2025, 09:57

L'Asl di Asti arruola un luminare delle malattie tiroidee: Alessandro Piovesan alla guida di Endocrinologia

Il nuovo primario, 63 anni, arriva dalle Molinette di Torino. Al centro del suo programma: lotta a diabete e obesità, ma anche focus su osteoporosi e tumori

Il direttore Gorgoni e il dottor Piovesan

Il direttore Gorgoni e il dottor Piovesan

Un nome di peso per un reparto chiave della sanità astigiana. Dal primo gennaio 2026, la Struttura complessa di Malattie Endocrine e del Metabolismo dell’Asl AT avrà una nuova guida: il dottor Alessandro Piovesan. La firma del contratto è avvenuta ieri, alla presenza del direttore generale dell'azienda sanitaria, Giovanni Gorgoni.

Una carriera tra ricerca e corsia

Torinese, 63 anni, Piovesan porta ad Asti un bagaglio di esperienza clinica e scientifica di altissimo profilo. Dopo la laurea e la specializzazione all’Università di Torino, ha mosso i primi passi nel 1996 all’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, per poi approdare nel 2002 alle Molinette, dove ha prestato servizio come dirigente medico presso la struttura di Endocrinologia Oncologica.

Il suo curriculum parla chiaro: una lunga expertise maturata nel campo dei tumori tiroidei e surrenali, ma anche una profonda conoscenza delle malattie metaboliche dell’osso e della diabetologia, con una sensibilità specifica per il paziente oncologico. Rilevante anche il suo contributo alla ricerca: tra il 2002 e il 2012 ha partecipato a studi clinici fondamentali che hanno portato all’approvazione di nuovi farmaci per la cura del tumore alla tiroide.

Il programma: diabete, tiroide e ossa

La sua visione per il reparto astigiano, che conta attualmente una squadra di 6 medici specialisti, è chiara e ambiziosa. “Assumo con grande piacere l’incarico sapendo di poter contare su un’ottima squadra di professionisti”, ha commentato il neo-direttore. Oltre a garantire continuità su patologie a grande impatto sociale come diabete e ipertensione, Piovesan intende imprimere una svolta su altri fronti altrettanto cruciali. “Mi propongo di potenziare l’attenzione della nostra equipe sulle patologie tiroidee e metaboliche dell’osso, altrettanto rilevanti dal punto di vista epidemiologico. In tal senso sarà preziosa una stretta collaborazione con tutti gli specialisti che nell’ambito dell’Asl si occupano in modo stringente di obesità e osteoporosi”.

Redazione

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