Sanità - 06 dicembre 2025, 07:02

Povertà sanitaria, l’emergenza non si ferma: mezzo milione di italiani senza cure

Crescono dell’8 per cento le richieste di aiuto per i farmaci. Anche nell’Astigiano la rete della solidarietà è sotto pressione: il recente rapporto Caritas conferma l’aumento delle fragilità

Povertà sanitaria, l’emergenza non si ferma: mezzo milione di italiani senza cure

Curarsi sta diventando un lusso per troppe persone. Il quadro tracciato dal 12° Rapporto sulla povertà sanitaria di Banco Farmaceutico è allarmante e restituisce la fotografia di un’Italia dove il diritto alla salute rischia di sgretolarsi sotto il peso delle difficoltà economiche. Nell’anno in corso, 501.922 persone si sono trovate nella condizione di non poter acquistare medicinali, chiedendo aiuto alle oltre duemila realtà assistenziali convenzionate. Un esercito di invisibili cresciuto dell’8,4 per cento rispetto al 2024, quando i richiedenti erano stati circa 463mila.​

L’identikit di chi chiede aiuto

I dati, presentati in un convegno con Aifa, delineano un profilo preciso di chi scivola nella povertà sanitaria. Si tratta prevalentemente di uomini (51,6 per cento) e di persone in età lavorativa, tra i 18 e i 64 anni (58 per cento). Ma il dato che ferisce di più è quello relativo ai più piccoli: sono 145.557 i minori costretti a dipendere dalla solidarietà per le cure, pari al 29 per cento del totale degli assistiti. Una percentuale superiore persino a quella degli anziani, che rappresentano il 21,8 per cento.​

A pesare sui bilanci familiari è una spesa farmaceutica che continua a salire. Nel 2024 le famiglie italiane hanno speso di tasca propria oltre 10 miliardi di euro per farmaci non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale. Una cifra che, sebbene in leggero calo rispetto all'anno precedente, segna un aumento di oltre il 21 per cento se osservata su un arco temporale di sette anni. Per chi vive in povertà, questo significa dover scegliere tra fare la spesa o acquistare uno sciroppo, tra pagare una bolletta o una visita specialistica. Non a caso, quasi una persona su dieci ha rinunciato a visite o esami nell'ultimo anno, e per oltre 3 milioni di italiani la causa è puramente economica.

Lo scenario astigiano

L'onda lunga di questa crisi non risparmia il nostro territorio. Proprio pochi giorni fa, la Caritas diocesana di Asti ha presentato il suo rapporto annuale su povertà ed esclusione, evidenziando come le richieste di aiuto siano in costante crescita e riguardino fasce di popolazione un tempo considerate al sicuro. Le difficoltà non sono solo alimentari o abitative, ma sempre più spesso sanitarie.​

Tuttavia, la risposta di Asti non si fa attendere. La rete locale del Banco Farmaceutico continua a rappresentare un argine fondamentale: i dati della raccolta 2025 indicano che le farmacie aderenti nel nostro territorio (17 tra città e provincia) hanno permesso di recuperare 1.402 confezioni di farmaci, in aumento rispetto alle 1.304 dell'anno precedente. Questi medicinali vengono destinati agli enti assistenziali del territorio, che intercettano il bisogno di chi non ha più risorse.​

L'emergenza, però, impone una riflessione che vada oltre il semplice dato statistico. “I dati sulla povertà sanitaria ci restituiscono, anche quest’anno, un quadro preoccupante per migliaia di famiglie” ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della fondazione Banco Farmaceutico Ets. “Banco Farmaceutico aiuta a curarsi chi non può permetterselo, praticando la gratuità. Ma una cura costituita da un’autentica attenzione alle esigenze e alla dignità di chi si trova in condizioni di povertà non può limitarsi alla pur necessaria risposta immediata al bisogno: deve comprenderlo in fondo”.

La sfida, dunque, non è solo raccogliere farmaci, ma ricostruire un tessuto sociale dove la salute torni a essere un diritto garantito e non una concessione legata al reddito.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU