Asti - 09 dicembre 2025, 16:32

“Un filo che unisce” alla RSA Casa mia di Asti

Sciarpe, cappelli e coperte fatte a mano per portare conforto ai senzatetto, trasformando i laboratori di maglia e cucito in un gesto di solidarietà

“Un filo che unisce” alla RSA Casa mia di Asti

Un Natale di calore e solidarietà nella RSA Casa Mia di Asti, dove, negli ultimi mesi, si sono tenuti laboratori di maglia e cucito creativo per la realizzazione dei regali di Natale destinati ai senzatetto del territorio attraverso l'associazione San Vincenzo De Paoli di Asti.

L’iniziativa, promossa dal gruppo emeis, si chiama “Un Filo che Unisce” e vede protagonisti gli ospiti delle residenze del gruppo, che, con il supporto delle educatrici, realizzano sciarpe, cappelli e coperte fatte a mano, con l’obiettivo di portare calore e conforto a chi vive in situazioni di difficoltà.

Un gesto simbolico che supera il semplice lavoro manuale, veicolando un messaggio di speranza e solidarietà: consente agli ospiti di esprimersi e allo stesso tempo di assumere un ruolo attivo, utile e profondamente significativo nella comunità.

 

“Queste attività manuali rappresentano un vero allenamento per mente e mani: aiutano i nostri ospiti a mantenere e potenziare abilità che nel tempo potrebbero affievolirsi. Ma c’è un valore ancora più grande: sentirsi utili, sentirsi importanti. Sapere che un loro gesto può scaldare qualcuno che sta vivendo un momento difficile dà un senso profondo alle loro giornate - ha dichiarato Alessandra Taveri, CEO di emeis Italia - Molti riscoprono capacità antiche, imparate da giovani, e ritrovano orgoglio, motivazione e serenità. È un beneficio psicologico prezioso, che illumina il loro quotidiano e rafforza la loro identità”

Inoltre, ogni sciarpa o coperta che verrà donata avrà un piccolo biglietto allegato, con un pensiero scritto direttamente dagli ospiti. Frasi di augurio, di affetto e di sostegno che rendono ogni regalo ancora più speciale: “Ti auguro calore e serenità” (Rosaria, 95 anni), “Un abbraccio fatto a mano” (Veronica, 89 anni).

L'iniziativa vuole essere un momento di connessione che unisce le generazioni e le comunità: ogni residenza del gruppo emeis, infatti, ha scelto di destinare i doni a un ente benefico locale.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU