Sabato pomeriggio, presso il Museo Diocesano di via Natta, è stato presentato il nuovo numero de “Il Platano”, la rivista della Società di Studi Astesi dedicata alla storia e alla cultura astigiana. Il volume, che viene offerto in omaggio a tutti i soci e inviato alle principali biblioteche piemontesi e nazionali, celebra quest’anno i 50 anni di attività, confermandosi la pubblicazione culturale più longeva del territorio astigiano. Dal 2014 l’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) lo annovera tra le riviste scientifiche italiane.
Dopo l’introduzione di Pippo Sacco, presidente della Società di Studi Astesi, i contenuti delle 500 pagine del numero speciale sono stati illustrati da Ezio Claudio Pia, vicepresidente e coordinatore scientifico. La corposa edizione raccoglie studi di numerosi autori, tra cui Gian Michele Amerio, Maria Teresa Barolo, Franco Cardini, Carla Forno, Giancarlo Libert, Angelo Mistrangelo, Giuseppe Sergi e Gian Maria Varanini, a testimonianza dell’ampio respiro culturale e scientifico della pubblicazione.
L’idea di creare un bollettino di storia locale, arte e letteratura nacque nei primi Anni ’70 da un gruppo di astigiani che diede vita all’Associazione Amici di Asti. Direttore responsabile fu Silvia Taricco, insegnante di storia dell’arte al liceo classico, mentre il nome fu suggerito da Matilde Rosa, figlia del pittore Giovanni Rosa, con un richiamo al platano alfieriano.
La rivista, inizialmente bimestrale, esordì all’inizio del 1976; nel tempo diventò semestrale e dal 1982 è pubblicata annualmente. Nel 2005 avvenne la fusione con il Gruppo Ricerche Astigiane (costituito nel 1971 presso l’Archivio di Stato), dando origine all’attuale Società di Studi Astesi, di cui “Il Platano” è divenuto la rivista ufficiale, proseguendo un impegno che unisce ricerca storica, divulgazione e approfondimento della memoria collettiva della città e del territorio.









