Sabato 13 dicembre, alle 21, il Teatro Comunale Fiorenzo Rizzone di Castagnole Monferrato accoglie "Merica!", uno spettacolo che affonda nella memoria collettiva piemontese per raccontare una delle pagine più significative e dolorose della storia regionale: la migrazione verso il Sud America nel Novecento. A condurre lo spettatore in questo viaggio nel tempo sarà Paolo Tibaldi, attore e linguista, affiancato dalla musica dal vivo di Gianpiero Gregorio.
Paolo Tibaldi, autore del format "Abitare il piemontese", che ha già guadagnato riconoscimento per la sua capacità di coniugare rigore linguistico e narrazione affettiva, porta in scena una ricerca che è al contempo personale e storica. Di recente l'attore si è recato in Argentina, dove ha incontrato le comunità piemontesi emigrate e ha raccolto voci, storie, testimonianze di chi ha vissuto quell'esperienza di esilio involontario.
Quello che emerge dalla serata è però qualcosa di più profondo di una semplice documentazione: è un "diario di bordo" che ripercorre un'esperienza umana complessa, stratificata, fatta di speranze tradite e occasionali riscatti. Tibaldi tratta infatti le tematiche della migrazione piemontese con la consapevolezza che essa non è un episodio isolato della storia, ma l'espressione di una "epopea della povertà" – complessa e ramificata – che caratterizzò la civiltà piemontese di quel periodo.
Voci di andate e ritorni
La narrazione affrontata sabato sera è attraversata da voci che parlano di "andate e ritorni, di sogni e radici, di rare vittorie e ripetute sconfitte". Non è una rievocazione nostalgica o romantica: è piuttosto un atto di memoria consapevole, dove la difficoltà e la tragedia del fenomeno migratorio convivono con la dignità di chi ha cercato, attraverso l'esilio, una via d'uscita dalla povertà.
La musica dal vivo di Gianpiero Gregorio accompagna questa narrazione, offrendo una dimensione sonora che amplifica l'impatto emotivo delle parole e delle storie raccontate. Il dialetto piemontese diventa così veicolo naturale di questa memoria: non è una scelta folcloristica, ma il linguaggio autentico attraverso cui quella comunità esprimeva se stessa e la propria sofferenza.
Lo spettacolo si inserisce nella rassegna "CuntèMunfrà – Dal Monferrato al mondo", ideata da Luciano Nattino e ora diretta da Massimo Barbero. La rassegna è promossa dal Comune di Cerro Tanaro con la casa degli alfieri e una rete ampliata di comuni del Monferrato astigiano; gode del sostegno della Regione Piemonte, della Fondazione CRT e della Fondazione CRAsti.
"CuntèMunfrà" si è affermata nel panorama culturale regionale per la sua unicità e per l'attenzione consapevole alla valorizzazione e promozione della conoscenza del patrimonio linguistico, culturale e dialettale del Piemonte. Non è una rassegna nostalgica, ma una ricerca rigorosa sulla memoria collettiva e sulla costruzione dell'identità regionale attraverso il linguaggio e la narrazione.
Un invito alla riflessione
In un'epoca dove i fenomeni migratori rimangono centrali nel dibattito pubblico, riscoprire la storia della migrazione piemontese offre una prospettiva preziosa. Non è una semplice lezione di storia, ma un'occasione per comprendere come le comunità umane affrontano l'esilio, come mantengono vive le radici lontano da casa, come trasformano la sofferenza in ricerca di dignità.
Paolo Tibaldi, attraverso il dialetto piemontese e la musica, invita sabato sera il pubblico a riconoscersi in quelle voci lontane, a comprendere che la migrazione non è un fenomeno nuovo, ma una costante della storia umana, e che la memoria di chi è partito merita di essere preservata e tramandata.
Lo spettacolo si terrà sabato 13 dicembre alle 21 presso il Teatro Comunale Fiorenzo Rizzone di Castagnole Monferrato. L'ingresso è gratuito.
Per informazioni: cell. 3287069085 - archivioteatralita.it





