Agricoltura - 11 dicembre 2025, 07:59

La Barbera del futuro: meno quantità, più equilibrio e profumi

Presentati al PalaTartufo i dati della vendemmia 2025: crescono colore e gradazione alcolica

Alcune immagini dell'importante appuntamento enologico - Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin

Alcune immagini dell'importante appuntamento enologico - Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin

Un'annata che punta tutto sulla qualità, sacrificando le quantità per offrire un prodotto di alto profilo. È questo il ritratto della vendemmia 2025 emerso durante la 24esima edizione di Anteprima Barbera, l'evento di riferimento organizzato da Coldiretti Asti per valorizzare il vitigno simbolo del territorio. Nella cornice del PalaTartufo in piazza Alfieri, tecnici ed esperti hanno analizzato il "vino che verrà", confermando le aspettative su una produzione eccellente nella qualità, con vini molto equilibrati.

A guidare la degustazione tecnica dei 21 campioni selezionati è stato il professor Vincenzo Gerbi, già ordinario di Scienza e Tecnologia degli Alimenti all'Università di Torino. Il verdetto dell'esperto non lascia dubbi: "Per la Barbera, futura d'Asti docg e Nizza docg, l'annata 2025 è stata limitata nella quantità, ma eccellente nella qualità, con vini molto equilibrati, ricchi di profumi tipici e piacevoli al gusto". I campioni in esame, suddivisi in 13 future Barbera d'Asti docg e 8 future Nizza docg, hanno mostrato una grande struttura e si dividono tra vini di pronta beva e altri con una spiccata vocazione all'invecchiamento.

I dati tecnici: più colore e struttura rispetto al 2024 

Il confronto con l'annata precedente, supportato dalle analisi del Centro Studi Vini del Piemonte, evidenzia una crescita netta dei parametri qualitativi. Sotto la lente di Daniele Rabbione, direttore del Centro Studi, i dati mostrano un incremento della gradazione alcolica media, che si attesta al 14,56% (+0,18 rispetto al 2024), e dell'acidità totale, salita a 7,04 g/L. Particolarmente significativo è il dato sull'intensità del colore, che passa da 0,88 a 1,21, supportato da un aumento degli antociani (343 mg/L) e da un balzo in avanti dei flavonoidi totali, che raggiungono i 2038 mg/L. Anche il rapporto tannini-antociani migliora, attestandosi a 4,9 contro il 3,8 della stagione passata.

Le zone di produzione e la crescita dei produttori 

La selezione dei vini ha coperto in modo capillare gli areali più vocati dell'astigiano, tra cui il moncalvese, il nicese e il canellese. I campioni provengono da comuni chiave come Castelnuovo Don Bosco, Agliano, Nizza Monferrato, Vaglio Serra e San Damiano d'Asti, offrendo una panoramica completa delle diverse espressioni territoriali. Secondo Gerbi, i risultati testimoniano anche un'evoluzione delle competenze in cantina: "Si registra anche una perfezione della vinificazione nell'ormai quasi totalità dei produttori, a dimostrazione di una crescita esponenziale della professionalità di ognuno".

La soddisfazione di Coldiretti Asti 

La soddisfazione per i risultati raggiunti è unanime. Secondo Rabbione, vice direttore di Coldiretti Asti, sottolinea come dalle analisi emergano Barbera in perfetto equilibrio organolettico, con punte di eccellenza già visibili negli areali più vocati. L'importanza del supporto tecnico-scientifico è stata ribadita da Monica Monticone, presidente di Coldiretti Asti, che evidenzia come "le aziende abbiano potuto lavorare più consapevolmente, accrescendo il valore qualitativo del prodotto". A chiudere il cerchio è Giovanni Rosso, direttore dell'associazione, che rimarca il valore strategico dei dati di laboratorio: "Le analisi puntuali messe a disposizione dal Centro Studi Vini del Piemonte sono oltremodo fondamentali per meglio affrontare l'affinamento, nonché per valutare i diversi potenziali di serbevolezza".

Redazione

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