A margine dell'approvazione della pratica finanziaria, il sindaco Maurizio Rasero traccia un bilancio della seduta consiliare e torna sulla questione Konecta, la multinazionale che rischia di lasciare Asti con 400 posti di lavoro a rischio.
Sindaco Rasero, nove emendamenti della minoranza accolti: è davvero un fatto storico?
È stato il clima più distensivo nell'approvazione del bilancio degli ultimi otto anni. Abbiamo approvato un bilancio che non introduce un centesimo di nuove tasse o aumenti, mantiene tutti i servizi e dà prospettiva di sviluppo alla città. Probabilmente questo ha facilitato la non polemica. Gli emendamenti della minoranza sono stati 25, ne abbiamo potuti approvare 9. Altri non si sono potuti approvare non per cattiva volontà, ma perché attingevano risorse nello stesso posto dei 9 già accolti. Se ho 50 e mi fai due emendamenti da 50, se te ne approvo uno non posso approvare l'altro perché mi hai tolto i 50.
Gli emendamenti approvati sono andati a inserire cose che noi pensavamo già di fare, confermando la bontà delle nostre idee. Ci sono spese che non metti tutte nel bilancio di previsione, le inserisci man mano durante l'anno con le variazioni di bilancio. Il caso più lampante è il discorso socio-assistenziale: quasi tutti i fondi regionali o ministeriali arrivano durante l'anno. Accogliendo questi emendamenti abbiamo semplicemente anticipato quello che avremmo aggiunto dopo, ma non cambia nulla di quello che immaginavamo di spendere. Le proposte non sconvolgevano l'idea che avevamo per il prossimo anno, quindi nel clima di cordialità abbiamo deciso di accettarle.
Uno degli emendamenti riguarda la sicurezza stradale a Quarto Inferiore
Anche lì noi stavamo già lavorando. Abbiamo provato con l'Autovelox, non ha funzionato e continuano gli incidenti. Insieme alla Provincia stavamo studiando ulteriori interventi che dovrebbero essere prossimi. Quando è arrivato un emendamento che parla di quello su cui stiamo lavorando, è stato il benvenuto. Noi continuiamo a fare il nostro lavoro indipendentemente dall'emendamento che è stato poi accolto.
Sulla questione Konecta ha parlato di "bomba atomica". Cosa sta succedendo?
La vicenda non è una cosa che riguarda solo noi, purtroppo. È arrivata come un fulmine a ciel sereno venerdì, quando è stato presentato il piano industriale dell'azienda che prevede questa catastrofica decisione sia per Asti che per Ivrea. Ho immediatamente convocato i sindacati e mi sono subito messo a disposizione dei lavoratori. Ho sentito il sindaco di Ivrea e ci coordineremo nell'attività che andremo a fare. Sensibilizzeremo la Regione Piemonte, il presidente Cirio e i nostri parlamentari. Attendiamo che i sindacati ci dicano anche in che modo ritengono che possiamo essere utili. È una bomba atomica su questa città.
Sul piano triennale delle opere pubbliche la minoranza ha sollevato dubbi.
L'attacco più strumentale che poi è rientrato. Hanno concentrato le critiche su un presunto calo degli investimenti nel piano triennale, dove ci sono 14 milioni il primo anno, poi 6 e poi 2,8. Hanno iniziato a prendere i bilanci degli ultimi cinque anni dove il primo anno metti la cifra che sai e il secondo e terzo sono in caduta. Ma il 2,8 del terzo anno è una costante degli ultimi quattro-cinque anni. Quest'anno siamo arrivati a 16 milioni, pensiamo di fare nel 2025 più di 14 rispetto ai 2,8 che alcuni anni fa avevamo previsto per quest'annata. Nella mia replica gli ho spiegato che hanno sbagliato il colpo proprio. Il bilancio dimostra che in questa città non calano gli investimenti.





