Attualità - 17 dicembre 2025, 14:48

“Vi racconto come si vive in una comunità che protegge le vittime di violenza”

Roberta Matteo ("Il Mughetto") tra gli studenti del Sella insieme a Laura Nosenzo (SOS donna)

Roberta Matteo con Laura Nosenzo

Roberta Matteo con Laura Nosenzo

Come vivono le donne vittime di violenza in una comunità protetta? Chi le aiuta, come impiegano il tempo con i loro figli? E come si lavora per renderle nuovamente libere?

Domande poste, nei giorni scorsi, dagli studenti dell'Istituto Sella a Roberta Matteo, responsabile della comunità mamma-bambino "Il Mughetto" di Castello di Annone. Con lei Laura Nosenzo, ideatrice del sito SOS donna (www.sos-donna.it) finalizzato a fornire percorsi di sostegno alle donne che chiedono aiuto.

Due gli obiettivi dell'incontro, inserito tra le iniziative sull'educazione alla cittadinanza organizzate dall'Istituto V. Alfieri: sensibilizzare i giovani sul fatto che la violenza di genere costituisce una violazione dei diritti umani, promuovere azioni di educazione e di prevenzione approfondendo la conoscenza delle strutture, come "Il Mughetto", che aiutano ogni giorno le donne.

Molti i quesiti posti dai ragazzi della 4A e della 5A affiancati dai docenti Annamaria Rolfo, Marco Violardo, Valentina Martin e Luca Perosino.

La voce di Roberta Matteo ha portato quella delle ospiti, raccontando come vengono aiutate dal personale specializzato, quali attività svolgono dentro alla comunità (nata nel 2018, ha 13 posti letto), quali azioni di istruzione, apprendimento della lingua italiana, formazione lavoro sono loro riservate in prospettiva del reinserimento sociale.

 Delineata la provenienza delle vittime e il profilo del maltrattante, si è riflettuto, dati alla mano, che in Italia nella stragrande maggioranza dei casi di maltrattamento (fisico, psicologico, ecc.) e di femminicidio la responsabilità è del partner o ex partner (58,8%), anche per quanto riguarda la violenza sessuale (63%).

Su questo tema specifico si è soffermata Laura Nosenzo, sottolineando tra l'altro la collaborazione in corso di SOS donna con Amnesty International, promotrice anche a livello locale della campagna di sensibilizzazione "Io lo chiedo": si raccolgono firme per affermare che il sesso senza consenso è stupro. 

La richiesta al Ministro della Giustizia è la revisione dell'articolo 609-bis del codice penale affinché qualsiasi atto sessuale non consensuale sia punibile. Sul sito web sos-donna.it tutte le informazioni e la possibilità di aderire a "Io lo chiedo".

Tra gli argomenti che più hanno interessato i giovani, la possibilità, per ogni cittadino, di chiedere aiuto per la vittima alle forze dell'ordine, rilasciando una testimonianza che rimarrà riservata, anche per quanto riguarda le proprie generalità.

Terminato l'incontro nell'Aula Magna, le riflessioni degli studenti con i docenti sono proseguite successivamente in classe, nel convincimento che sia bene parlare di violenza di genere tutti i giorni e non solo nelle ricorrenze segnate sul calendario. Un impegno che le ragazze e i ragazzi del Sella stanno prendendo molto sul serio.    

Cs

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