Si è svolta ieri l'ultima seduta del Consiglio comunale di Asti, segnata da un’agenda fitta e da un confronto politico a tratti acceso. Al centro della discussione le difficoltà operative dei servizi demografici, la razionalizzazione delle società partecipate – in particolare Asp e Gaia – e una serie di interpellanze su sicurezza urbana, viabilità e degrado.
Ad aprire i lavori è stata un’interpellanza urgente della consigliera Francesca Varca sulla gestione delle carte d’identità cartacee. L’assessore Giovanni Boccia ha parlato apertamente di un’anagrafe “sotto pressione”, spiegando che una comunicazione ministeriale ha imposto il rinnovo a tutti i possessori di documenti cartacei, circa 4mila cittadini ad Asti, indipendentemente dall’intenzione di espatriare. “Quindi anche il nonnino che è nella struttura e che mai sarebbe andato all’estero deve per forza rinnovare la carta d’identità”, ha affermato, stimando un aggravio di lavoro del 50% fino a luglio prossimo, oltre alle circa 7mila carte in scadenza ordinaria. A complicare il quadro, sei giornate di blocco totale dei sistemi informatici: “Secondo me sono attacchi hacker”, ha detto Boccia, pur riferendo che dal Ministero si parlava di disservizi temporanei.
Acceso confronto politico sulla partecipate
Il confronto politico si è acceso poi sulla delibera relativa alla razionalizzazione periodica delle partecipazioni societarie. Il consigliere Renato Berzano ha ribadito la natura obbligatoria e formale dell’atto, ricordando che il Consiglio è chiamato a verificare la conformità alla normativa. Tra i casi ricorrenti, Aec e Siam. Per l’illuminazione pubblica, ha spiegato, a seguito di una delibera Anac è stato individuato un nuovo soggetto da mettere a gara. Di tutt’altro avviso il consigliere Mauro Bosia, che ha chiesto una valutazione politica e strategica, soprattutto su Asp e Gaia. Sull’ipotesi di riorganizzazione di Asp ha parlato di “spezzatino”, mentre su Gaia ha affondato: “È l’esempio di come il rapporto pubblico-privato può sembrare fantastico all’inizio e poi avere aspetti deleteri”. Nonostante un fatturato cresciuto fino a 33 milioni di euro, l’utile si è fermato a 20mila euro: “Abbiamo preso una macchina e l’abbiamo fatta andare ai 200 all’ora”, ha detto, definendo “sbagliati” investimenti presentati come inevitabili e annunciando voto contrario per “un problema di gestione che va affrontato”. Preoccupazioni condivise dal consigliere Roberto Migliasso, che ha citato il calo degli indicatori di redditività, mentre la consigliera Maria Ferlisi ha annunciato l’astensione del gruppo, lamentando l’assenza di una vera visione strategica sulle partecipate.
Topi, vandalismi e sicurezza sotto osservazione
Ampio spazio è stato dedicato anche alla sicurezza urbana. A Viatosto Valmanera, nei pressi della chiesa e del circolo, la situazione di degrado e vandalismo è stata definita “nota”. L’assessore Luigi Giacomini ha spiegato che i precedenti episodi di danneggiamenti e furti erano riconducibili a gruppi di ragazzini residenti nella zona, con i genitori già richiamati. La mancanza di illuminazione è stata invece causata da un blackout dovuto a un quadro elettrico rosicchiato dai topi. Il Comune è intervenuto con la sostituzione dell’impianto e di un lampione danneggiato da un incidente stradale. È stata inoltre rimossa una vecchia telecamera, installata circa vent’anni fa e non collegata alla Questura, ormai obsoleta e basata su una semplice schedina di memoria.
L’amministrazione sta ora cercando risorse per potenziare i sottoservizi e migliorare la connettività internet della zona, una richiesta avanzata anche dai residenti durante una riunione del comitato di controllo del vicinato. Giacomini ha sottolineato l’importanza della collaborazione dei cittadini: “Conviene sempre denunciare, perché è così che si mettono insieme i dati su cui, al tavolo della sicurezza, si pianificano gli interventi di presidio”. La Polizia municipale, ha ricordato, mantiene i passaggi notturni grazie al servizio h24. A margine, la consigliera Vittoria Bricarello ha annunciato il deposito in Consiglio regionale di una proposta di legge sulle politiche integrate di sicurezza urbana, con contributi fino a 2,5 milioni di euro annui per sistemi di allarme, illuminazione e manutenzione: il caso di Asti è citato esplicitamente nella relazione.
Rotonda Lidl: “fuori asse” per Rfi, ma pensata per rallentare
Ha riacceso il dibattito anche la nuova rotonda di corso Savona, in prossimità del punto vendita Lidl. L’assessore Stefania Morra ha chiarito che la rotatoria è “fuori asse esclusivamente perché Rfi ha imposto precise distanze dal binario ferroviario”. L’intervento ha consentito anche di ripristinare un marciapiede prima impraticabile, trasformandolo in un percorso promiscuo per pedoni e biciclette. Morra ha difeso la funzione della rotonda come strumento per ridurre la velocità in un tratto critico: “La rotonda fondamentalmente crea rallentamento. Parliamo tanto di zone 30: questo è un modo per ottenerle”. Le code recenti, secondo l’assessore, sarebbero legate a incidenti avvenuti a distanza. Critico il consigliere Ginafranco Miroglio, che ha ribadito: “Continuo a essere convinto che Lidl sia nel posto sbagliato”, pur riconoscendo che, dai dati sull’inquinamento, il punto vendita non incide in modo significativo su un’area già congestionata.
In chiusura, sono stati chiesti aggiornamenti sulla crisi Konecta. Il sindaco ha ammesso di non avere novità sostanziali: “Mi sento con i tre sindacati”, assicurando la disponibilità dell’amministrazione “h24, sette giorni su sette, Natale compreso”, per una vertenza che coinvolge circa 400 lavoratori ad Asti e 700 a Ivrea.
La seduta si è conclusa dopo l’approvazione di alcune pratiche minori, lo scioglimento della convenzione per la funzione di segretario a seguito della scomparsa del dottor Morra e i ringraziamenti per la raccolta Telethon.





