Green - 19 dicembre 2025, 09:24

San Fedele, un quartiere tra inquinamento e degrado: l'opposizione incalza sindaco e giunta

Dopo l'assemblea dei giorni scorsi, alcuni consiglieri presentano un'interrogazione fiume: "Acque contaminate, rifiuti e manutenzioni assenti. Serve un cambio di passo"

San Fedele, un quartiere tra inquinamento e degrado: l'opposizione incalza sindaco e giunta

È un vero e proprio cahier de doléances quello che arriva dai banchi dell'opposizione, che hanno deciso di farsi portavoce del malcontento esploso durante l'assemblea pubblica del Comitato San Fedele dei giorni scorsi. Un incontro molto partecipato dai residenti, ma disertato dai rappresentanti dell'Amministrazione, che ha messo a nudo le ferite aperte di uno dei quartieri più popolosi della città.

Ora quelle segnalazioni diventano un atto formale. I consiglieri Mario Malandrone (Ambiente Asti), Mauro Bosia, Vittoria Briccarello (Uniti si può) e Gianfranco Miroglio (Europa Verde) hanno protocollato un'interrogazione dettagliata che tocca tutti i nervi scoperti: dalla salute pubblica alla viabilità, passando per il decoro urbano.

L'incubo dei solventi nell'acqua

Il punto più allarmante riguarda la falda acquifera. Se da un lato il cromo sembra sotto controllo, i dati di ottobre 2025 svelano una realtà preoccupante: in alcuni pozzi la concentrazione di solventi clorurati supera i limiti di legge.
"Non possiamo accettare che le ordinanze di divieto arrivino sempre in ritardo, a primavera inoltrata", attaccano i consiglieri. "Chiediamo se il Comune intenda programmare analisi puntuali già a marzo e, soprattutto, se intenda promuovere con l'ASL uno studio epidemiologico sulla popolazione residente. I cittadini hanno il diritto di sapere se vivono in un ambiente sicuro". L'opposizione spinge anche per l'avvio di progetti pilota di bonifica, finora rimasti sulla carta.

Rifiuti: il fallimento della raccolta verticale

Altro tema caldo è la gestione della spazzatura. Il sistema di raccolta verticale viene bocciato senza appello dai residenti: cassonetti guasti, abbandoni continui e difficoltà di utilizzo per anziani e fragili.
"La situazione è insostenibile e favorisce il degrado", spiegano i firmatari dell'interrogazione. "Chiediamo all'Amministrazione se intenda abbandonare questo sistema fallimentare nel quartiere e valutare il ritorno al porta a porta, specificando tempi e modalità certe".

Viabilità colabrodo, decoro e il "muro" del rumore

L'elenco delle criticità prosegue con le infrastrutture. Via Ticino è l'emblema dell'abbandono: asfaltata solo a tratti, buia e pericolosa. Ma a togliere il sonno ai residenti è anche il treno. L'aumento del traffico merci sulla linea ferroviaria ha reso l'impatto acustico insopportabile.
RFI ha scaricato la palla, affermando che gli interventi di mitigazione non sono tra quelli approvati dalla Conferenza Stato-Regioni. "Il Comune non può restare a guardare", incalzano Malandrone e colleghi. "Deve attivarsi formalmente in Regione per sbloccare l'iter delle barriere antirumore. Non si può lasciare i cittadini soli contro il rumore".

Infine, il decoro. In strada Quaglie sono state abbattute 20 piante senza che ne sia stata ripiantata mezza, mentre un tombino cementato rischia di allagare la strada alla prima pioggia.
Emblematica la situazione del giardino di via Po, unico punto di ritrovo per gli anziani, dove le panchine sono state ridotte da quattro a due. "Siamo al paradosso che i cittadini devono portarsi le sedie da casa per stare insieme", concludono amaramente i consiglieri. "Serve manutenzione immediata e il ripristino degli arredi, così come la pulizia del rio che versa in stato di totale abbandono".

Betty Martinelli


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